Ripreso da un coetaneo con lo smartphone, in pose inequivocabilmente porno. Immagini forti, che subito hanno iniziato a circolare in diversi centri dell'hinterland di Olbia. Commentate, viste e riviste, tanto che alla fine, la vittima della diffusione del filmato, un ragazzino di 14 anni con una lieve disabilità, è stato preso in giro a scuola, e per lui è stato anche inventato un nomignolo offensivo.

La vicenda è oggetto di un'indagine condotta dalla Procura dei minori di Sassari, perché tutti i protagonisti della storia hanno meno di 18 anni. L'inchiesta è stata affidata al personale del Nucleo investigativo dei carabinieri di Olbia e, per ovvie ragioni, è coperta da riserbo.

DUE CASI IN POCO TEMPO - I militari hanno già sentito diverse persone e acquisito il filmato, che, stando all'ipotesi investigativa, è stato visto da diverse persone. Il pm della Procura dei minori ha già le relazioni del personale dell'Arma.

È il secondo episodio di questo tipo (coinvolgimento di un minore con disabilità) avvenuto nella zona di Olbia, in un arco temporale di pochi mesi. Rispetto ad altre situazioni, però, nell'ultimo caso denunciato ai carabinieri, c'è da segnalare la reazione della comunità del piccolo centro dove vive il ragazzino.

VIDEO BLOCCATO - Il filmato è stato realizzato qualche tempo fa. La vittima ha confermato che si trattava di un gioco, ha spiegato di non essere stato costretto o ingannato. Era consapevole di quanto stava avvenendo, nel momento in cui ha deciso di farsi riprendere.

Il problema si è verificato in un secondo momento, quando il filmato ha iniziato a circolare. Il dato positivo è che qualcuno ha bloccato la catena delle visualizzazioni, avvertendo immediatamente la famiglia del ragazzino e i carabinieri.

Si tratta di un adulto, che ha valutato correttamente la gravità della situazione e tutte le possibili implicazioni. I militari hanno ricostruito subito l'accaduto, individuando i responsabili della diffusione delle immagini. Le persone segnalate alla Procura dei minori sono poche. I magistrati stanno vagliando la loro posizione.

LA SCUOLA E IL PAESE - Il ragazzino non è stato lasciato solo, si stanno occupando di lui familiari e amici, in prima battuta, e la scuola che frequenta.

Gli insegnanti e i compagni di classe stanno facendo un lavoro prezioso per ridimensionare, nei limiti del possibile, le conseguenze della vicenda. La novità positiva è che la circolazione del video è stata stoppata ancora prima dell'intervento delle forze dell'ordine.
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