Concluse, qualche ora fa, le operazioni di parbuckling (riassetto verticale), Atina, prima poggiato su un fianco, ha ripreso la sua naturale posizione, ancora, però, adagiato sul fondale di otto metri in cui è colato a picco il 10 agosto scorso dopo essere stato divorato dalle fiamme al largo della spiaggia Le Saline a Olbia.

Cominciate giovedì scorso con un'ispezione subacquea per valutare le condizioni del sito e dello yacht, oggi pomeriggio le operazioni di recupero del panfilo di 47 metri, battente bandiera Cork Island, dopo la messa in galleggiamento, proseguono con lo svuotamento dell'acqua stagnante all'interno e già questa sera il relitto sarà a bordo del Conquest MB1, il pontone utilizzato anche per la rimozione della nave Costa Concordia.

Quello che resta dello yacht Atina
Quello che resta dello yacht Atina
Quello che resta dello yacht Atina

Posizionato sulla piattaforma galleggiante lunga 136 metri, quel che resta dello yacht del valore di 16 milioni di euro, domani sarà ispezionato dalla Guardia costiera per concludere l’individuazione delle cause del naufragio, le cui indagini sono ancora in corso. Martedì è prevista la conclusione delle operazioni di bonifica del sito che cominceranno domani con la pulizia dei fondali effettuate con l'ausilio di scansioni 3D. Al lavoro per il recupero di Atina andato a fuoco nella notte di San Lorenzo, circa quaranta persone.

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