Importante riconoscimento per il Community Hub di Poltu Quadu scelto come Buona Pratica tra i progetti finanziati con il Fondo Sociale Europeo della Regione Sardegna. «Progetto molto significativo nell’ambito delle azioni per la parità di genere, pari opportunità e non discriminazione», il Comitato di Sorveglianza del Por Fse Sardegna 2014-2020, riunitosi ieri a Cagliari, ha invitato il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ad illustrarlo, a due anni dall’avvio. «La scommessa, che sembrava quasi impossibile, è stata quella di innalzare la qualità della vita nei quartieri periferici di Poltu Quadu e Sacra Famiglia; ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a lavorare partendo dalla ristrutturazione dello stabile – ha detto - Fondamentale, per l’avvio dell’attività, è stato l’approccio dei cittadini, circa 570 (70% donne),  che si sono messi a disposizione iscrivendosi alla Banca dei bisogni e delle opportunità; persone che erano interessate a fare qualcosa per se stesse e per la comunità. Il secondo passo è stato coinvolgere tutti gli stakeholder più importanti del territorio».

Uno scambio trasversale di competenze, servizi e prestazioni, a titolo gratuito, che si sono concretizzate in numerose attività che hanno favorevolmente colpito la funzionaria della Commissione Europea, Adelina Dos Reis. «Un progetto davvero bello e innovativo» ha affermato la capo unità - responsabile per Italia, Danimarca e Svezia -  nella Direzione generale per l'occupazione, gli affari sociali e l'inclusione, suggerendo la realizzazione un dettagliato video di presentazione in quanto modello esportabile a livello europeo.

Nello stabile di Via Perugia 8 postazioni di co-working e di gestione start-up, la portineria di comunità e lo sportello di ascolto, la panchina solidale con il sostegno psicologico (circa 80 i cittadini che ne hanno usufruito), i corsi di educazione finanziaria e alfabetizzazione digitale. Nell’Hub sono nati il Ristocaffè, che si paga con la moneta interna dell’OCH, e la Web Roch che ha formato dieci nuovi speaker  e trasmesso numerosi diversi programmi dedicati all’integrazione, all’arte, ai temi sociali e del lavoro.

Tra le iniziative, il sindaco Nizzi ha sottolineato quelle legate al benessere alimentare come il Mercato Contadino, il nutrizionista di quartiere, le degustazioni e i laboratori di cucina dedicati ai più piccoli. Il Community fin dalla sua apertura è divenuto spazio vivo e condiviso della cultura con presentazioni di libri, mostre, concerti: tra le iniziative di quartiere anche il Pedibus per i bimbi delle scuole di infanzia. «Il progetto dedicato alla mobilità sostenibile lo ritengo tra i più belli – ha poi concluso Nizzi – e ha visto la partecipazione di 40 persone con disabilità: con i voucher dedicati si sono potuti realizzare dei sogni come l’acquisto di una bicicletta per un ragazzo ipovedente. La Buona Pratica del Community dovrà necessariamente continuare». Il Servizio Community Hub (ITI Sub Azione 2.1) è stato finanziato con 1.190.000 euro; la gestione affidata ad una RTI tra Opificio Innova, Sps Sviluppo Performance Strategie, Oltrans Service Società Cooperativa Sociale. «Siamo davvero  felici per il riconoscimento – ha commentato a margine l’assessora ai Servizi Sociali, Simonetta Lai – A due anni dall’apertura la nostra attività ha fatto fare un passo importante  a tutta la comunità andando oltre i due quartieri Poltu Quadu e Sacra Famiglia. Le attività ci hanno dato lustro, il lavoro è stato ripagato a livello regionale ed ora a livello europeo. Senz’altro riusciremo a proseguire questa attività; il servizio è interamente gestito dai funzionari del servizi sociali, quindi siamo davvero contenti di questo risultato che considero più che un arrivo una partenza».

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