Per la seconda volta in poche settimane un incendio distrugge un cantiere nautico a Olbia. Prima di quello a Cala Saccaia, scoppiato nel pomeriggio di oggi, era già accaduto nella notte fra il 4 e il 5 aprile nella frazione di Rudalza, a Porto Rotondo. Nella circostanza, un rogo altrettanto spaventoso aveva devastato l'attività di Tonino Fundoni, nome molto noto in Gallura: il suo cantiere nautico era in piedi da sessant’anni, mentre lui era stato l’inventore di un’imbarcazione – il gozzo planante – che aveva fatto la storia a Olbia.

In occasione del rogo nella notte tra il 4 e il 5 aprile, i vigili del fuoco avevano lavorato per diverse ore prima di spegnere l'incendio, con le operazioni piuttosto complicate. I successivi accertamenti (indagini affidate ai carabinieri di Olbia e della Stazione di Porto Rotondo) che avevano evidenziato come l'origine delle fiamme fosse dolosa: sono stati trovati diversi inneschi.

Il capannone distrutto dalle fiamme a Rudalza (foto Busia)
Il capannone distrutto dalle fiamme a Rudalza (foto Busia)
Il capannone distrutto dalle fiamme a Rudalza (foto Busia)

L'incendio aveva completamente distrutto il capannone, ma anche uno yacht di circa venti metri, diversi gommoni, barche in vetroresina e mezzi, oltre ai macchinari e al materiale presente all'interno del cantiere nautico.

Furgoni distrutti dall'incendio a Rudalza (foto Busia)
Furgoni distrutti dall'incendio a Rudalza (foto Busia)
Furgoni distrutti dall'incendio a Rudalza (foto Busia)

Un rogo con danni da diversi milioni di euro, che dopo quanto avvenuto oggi a Cala Saccaia non è rimasto un episodio isolato per Olbia.

(Unioneonline/r.sp.)

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