Oltre ai siti archeologici, dal Pozzo sacro Sa Testa, passando per le Mura puniche fino all'acquedotto romano Sa Rughittula, ci sono anche il regno più piccolo del mondo, il parco urbano più grande della Sardegna, la prima ruota panoramica dell'Isola e la prima chiesa ortodossa della Sardegna. È “In Olbia”, un catalogo e un'app multilingue (italiano, tedesco, spagnolo, inglese e francese) realizzati da ventinove studenti del triennio del liceo artistico musicale De Andrè di Olbia,  coordinati da dieci docenti e guidati dalla società di Ict BBS di Bergamo, coinvolti dall'amministrazione comunale nel progetto ITI Intervento Territoriale Integrato del Comune, strumento di programmazione per la riqualificazione e la rigenerazione urbana dei quartieri Sacra Famiglia e Poltu Cuadu, dove è situata la scuola.

Esito di una delle azioni dell'Iti, Teatro fuori (dal)le mura, presentata questa mattina dal sindaco, Settimo Nizzi, e della dirigente scolastica, Emanuela Lutzu, In Olbia è un viaggio alla scoperta dei luoghi di interesse della città, vista con la creatività e l'entusiasmo degli studenti che hanno individuato oltre novanta luoghi di interesse, catalogati nell'app (scaricabile negli store Apple e Android) che raccoglie foto, testi e tanti contenuti utili per visitare la città, approfondendo quanto consultabile nel catalogo cartaceo. Sulla brochure, che sarà distribuita nella Biblioteca civica Simpliciana, all’Infopoint e nel Museo archeologico, sono contenuti i QrCode per poter accedere alla piattaforma.

Di In Olbia, gli studenti hanno curato anche la grafica e hanno prodotto il logo che sintetizza la loro immagine della città. «Continueremo la collaborazione con il liceo convinti che la linfa data data ai ragazzi attraverso questi progetti sia un antidoto per togliere le nuove generazioni dalle piazze oltre che un presupposto per la creazione di un futuro professionale», ha detto Nizzi, presentando l’iniziativa. «Tutti hanno lavorato insieme per portare avanti un'attività formativa e inclusiva che ha contribuito alla crescita non solo degli studenti ma dell'intera collettività», ha aggiunto Lutzu.

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