Tra i tanti espositori alla 12ª mostra Mostra di Minerali, Gemme e Fossili, organizzata dall'Associazione Giovanni Cesaraccio, nei giorni scorsi, presso Mercato Civico di Piazza Garibaldi, a La Maddalena, ha destato particolare attenzione e interesse Giorgio Bogni, geologo, gemmologo e cercatore d’oro per passione.

Bogni è fresco fresco di medaglia d’argento ai Campionati Mondiali dei Cercatori d’Oro che si sono svolti nell’agosto di quest’anno, a Navelgas, nelle Asturie, nel nord della Spagna. Bogni ha anche tenuto una piccola conferenza nel corso della quale ha spiegato non solo come si svolgono le gare di ricerca dell’oro e le emozioni che si provano nel raggiungere un podio mondiale con la squadra nazionale italiana, ma anche come e con che cosa viene fatta, e dove la ricerca, dell’oro alluvionale; ovvero di quell’oro che si trova nei fiumi.

E ha esposto e mostrato numerose pepite. Giorgio Bogni vive in Piemonte e quando si alza la mattina, afferma, «non vedo il mare ma il Monte Rosa e, nel mio tempo libero vado a cercare oro nei fiumi e nei torrenti». Dal punto di vista giacimentologico, in Italia, l’oro, dice, «si concentra nel Nord ovest, nei dintorni del Monte Rosa, tra Lombardia e Piemonte, dove ci sono la maggior parte di giacimenti auriferi, di oro primario; questo che troviamo noi è oro secondario, conseguente agli effetti dei ghiacciai e ai sedimenti portati a valle». Ma quanto tempo ci vuole per trovare l’oro? Giorgio Bogni cita tre componenti: «La conoscenza, la costanza e la fortuna!».

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