È un “sì” grande quanto una nave da crociera quello della presidente Rosanna Giudice al ritorno di queste ultime nelle acque del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena.

«Il Parco è posizionato positivamente», ha precisato la presidente subito dopo la conclusione dell’incontro svoltosi lo scorso 9 dicembre con l’assessore al Turismo, Gianvincenzo Belli, che sta promuovendo con grande impegno la soluzione dell’annosa questione, iniziata all’epoca del disastro della Costa Concordia all’isola del Giglio e del successivo decreto Clini, che vietava l’ancoraggio e il transito delle navi da crociera nelle aree marine protette: un provvedimento che negli ultimi anni è stato oggetto di deroghe, e che Belli vorrebbe venissero concesse anche per il Parco di La Maddalena, i cui confini coincidono con quelli del Comune.

Per il Parco Nazionale, il nulla osta riguarderebbe il ritorno in rada delle navi da crociera non di mega dimensioni, ma di media stazza, «dotate di un sistema di altissimo livello per quanto riguarda l’impatto inquinante. E questo fa breccia in un ente che ha come missione la tutela e la conservazione. Naturalmente dobbiamo applicare i nostri sistemi di controllo».

Le navi, le cui manovre all’interno del Parco — come anticipato dall’assessore Belli — dovrebbero essere assistite da motoscafi pilota, arriverebbero nel periodo aprile-ottobre. Dopo il sì del Parco sarà convocata una conferenza di servizi tra Comune, Ente Parco, Capitaneria di Porto e Marina Militare, alla cui boa, nella rada di Santo Stefano, le navi da crociera dovrebbero ormeggiare.

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