Delle sorti del semaforo che Guglielmo Marconi, nel 1932, utilizzò per effettuare il primo esperimento di collegamento radio a onde corte e della Batteria Luigi Serra, struttura militare usata nelle due guerre mondiali, che dominano il promontorio di Capo Figari, nelle acque di Golfo Aranci, ancora nessuna novità. Alla stipula dell'accordo di concessione trentennale, firmato a fine giugno, tra la Regione e la società cagliaritana New Fari srl per la valorizzazione delle strutture a fini ricettivi, che ha acceso dibattiti e mobilitazioni, finendo in Parlamento e in Commissione Europea, mancherebbe (ancora) il progetto esecutivo. A dirlo, il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Roberto Li Gioi, che dieci giorni fa ha presentato una richiesta di accesso agli atti all'assessorato regionale all'Urbanistica per conoscere lo stato dell'arte della proposta di recupero degli immobili. «Allo stato attuale, la Regione non è ancora in possesso di un progetto esecutivo ma solo degli atti costituenti l'offerta tecnica richiesta nell'avviso e acquisita in fase di gara», dice Li Gioi. 

«Dopo la mia richiesta sono venuto in possesso della proposta progettuale della New Fari srl, una relazione tecnica illustrativa che descrive gli interventi che dovrebbero essere realizzati a Capo Figari». spiega l'esponente pentastellato. «Nell'elaborato - specifica - sono elencati gli interventi quali consolidamento strutturale, ripristino e copertura, intonaci e tinteggiature biocompatibili, realizzazione impianti idrico ed elettrico, sostituzione infissi, posa pavimentazione flottante per manutenzione impianti, predisposizione rampe di accesso deficit motori e la realizzazione di una piscina e tre vasche idromassaggio esterne». Inoltre, conclude Li Gioi, «ogni intervento deve essere sottoposto all'approvazione preventiva della Soprintendenza». Una prescrizione richiamata, anche, nella recente risposta che il ministero della Cultura ha inviato al gruppo di opposizione in Consiglio comunale Cambia con noi, che lo interpellava, insieme agli altri enti competenti, per chiedere di verificare i documenti degli atti di affidamento della concessione.

«Non saranno ammessi interventi di demolizione e ricostruzione e non sarà parimenti valutata favorevolmente la proposta di ricostruzione fedele di un edificio allo stato di rudere», si legge nella relazione. Non solo: «Negli immobili e nelle aree di pertinenza dovranno essere sempre salvaguardate le caratteristiche originarie sia sotto il profilo architettonico sia del particolare contesto paesaggistico e particolare attenzione dovrà essere riservata alla tutela delle aree esterne nelle quali non dovrà essere compromesso il carattere della naturalità dei luoghi con opere di sistemazioni delle aree verdi, di piscine, percorsi e parcheggi». Il Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, invece, in risposta ai consiglieri golfarancini dice: «Ogni iniziativa all'interno dei siti Natura 2000, nei quali rientra l'intera area di Capo Figari, deve essere assoggettata a Valutazione di Incidenza (VincA) al fine di verificare che le attività proposte non arrechino interferenze significative nei confronti degli obiettivi di conservazione del sito». Sul sito internet della società New Fari srl, il progetto per Capo Figari è descritto così: «Abbandonato e poi dimenticato, il faro di Capo Figari, oggi si appresta a intraprendere una nuova vita e ad aprirsi all'ospitalità grazie all'intervento pensato da New Fari che prevede l'organizzazione della struttura in due blocchi: il semaforo, costituito da sei suite, sala da pranzo e da te, cantina, terrazza, vasche idromassaggio e mediateca digitale e la Batteria Serra che prevede due suite, area benessere spa ed eventi e una piscina emozionale».

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