Cinquanta luci a formare un grande no, accese per simboleggiare le 50mila firme raccolte in difesa di Capo Figari. Ieri sera, il comitato di cittadini Maremosso ha dato vita a un flash mob per protestare contro la privatizzazione dell'ex Stazione semaforica e della Batteria Luigi Serra che rischiano di essere trasformate in hotel di lusso dopo la concessione (trentennale e dietro il pagamento di un canone annuale di 35mila euro) dalla Regione alla New fari srl per la valorizzazione e la riqualificazione delle due strutture ai fini ricettivi.

Al tramonto, tante persone, tra cui molti bambini, hanno camminato per un'ora sui sentieri del promontorio di Capo Figari per raggiungere la vetta, a 344 metri di altezza, dove si trova il semaforo utilizzato da Guglielmo Marconi per effettuare il primo collegamento radio a onde corte, nel 1932.

La protesta per salvare Capo Figari, area di pregio ambientale, storico e culturale, è cominciata all'indomani della sottoscrizione dell'accordo tra la Regione e la società cagliaritana (il 28 giugno scorso) con due petizioni lanciate su Change.org che, in totale, hanno raccolto oltre 50mila firme, è arrivata in Parlamento e in Commissione Europea con tre interrogazioni, è stata oggetto di manifestazioni pacifiche e incontri e, ieri, il gruppo di opposizione in Consiglio comunale ‘Cambia con noi’ ha richiesto la convocazione di un'assemblea urgente che si pronunci sulla questione ed esprima parere contrario al progetto.

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