Personale senza mascherine e assembramenti nei locali, i Carabinieri dell’Ispettorato del lavoro di Sassari hanno confermato le accuse a carico di alcune discoteche della Costa Smeralda e di Olbia per il contagio Covid nell’estate 2020.

Stamattina è iniziato a Tempio il processo sulla epidemia di Covid tra i dipendenti del Billionaire, del Phi Beach e del Country Club di Porto Rotondo.

Davanti ai giudici del Tribunale gallurese (collegio presieduto da Caterina Interlandi) sono comparsi gli investigatori che hanno operato su delega della Procura di Tempio. I testimoni hanno descritto la situazione emersa durante le indagini che ipotizzano la violazione delle misure anti contagio a tutela dei lavoratori.

Nel caso del Billionaire viene contestata l’epidemia colposa. Si parla di oltre sessanta persone contagiate. Gli investigatori hanno spiegato che nell’estate del 2020 vennero acquisiti articoli di stampa, e soprattutto video pubblicati da testate online, che documentavano gli assembramenti nei locali e le condizioni di lavoro del personale. I Carabinieri hanno sentito decine di dipendenti del Billionaire, del Phi Beach e del Country Club.

I testimoni parlano di «mancato rispetto del distanziamento tra le persone dentro i locali e il mancato utilizzo della mascherine da parte dei clienti». Un teste ha parlato di una festa di compleanno, documentata da un video circolato sui social, i dipendenti del Billionaire ballavano e cantavano senza distanziamento tra loro e vicino alla festeggiata. Le indagini sono state condotte con l’acquisizione di materiale dai social.

Un investigatore ha raccontato che nelle immagini compaiono delle ragazze, le “billionerine”, alcune delle quali senza mascherina. L’avvocata Antonella Cuccureddu, legale di Roberto Pretto, direttore del Billionaire, ha chiesto ai testi le modalità di acquisizione delle informazioni su quanto avveniva nei locali.

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