Asl Gallura e Avis Olbia uniscono le forze per contrastare l’emergenza sangue e promuovere la prevenzione sanitaria, con particolare attenzione alla salute delle donne.

È stato presentato questa mattina, negli spazi dell’Unità Operativa dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, il progetto “Sambene e Salude”, un’iniziativa che coniuga sensibilizzazione alla donazione del sangue e screening preventivo. Da gennaio, le donne che doneranno il sangue avranno la possibilità di effettuare gratuitamente in ospedale un esame di Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC), fondamentale per la prevenzione di osteoporosi e osteopenia. Presenti all’incontro il Commissario Straordinario della ASL Gallura, Ottaviano Contu, il Direttore Sanitario, Pietro Masia, il presidente di Avis Olbia, Gavino Felice Murrighile, il direttore del Dipartimento MIA e della Radiologia di Olbia, Vincenzo Bifulco, il responsabile della Medicina Trasfusionale e del buon uso del sangue, Marco Cocco e la direttrice sanitaria di Avis Olbia Daiana Giangrande. “Questo progetto è pienamente condiviso dall’Azienda – ha sottolineato Masia – perché risponde agli indirizzi della medicina del territorio, avvicina i cittadini al sistema sanitario e punta sulla prevenzione, che rappresenta un investimento a basso costo in grado di anticipare le malattie. Inoltre, mostra una grande attenzione alla medicina di genere”. Dello stesso avviso il presidente di Avis Olbia, che ha evidenziato la forte sinergia tra le due realtà.“Pochi giorni fa il Consiglio comunale di Olbia ha approvato una risoluzione a tutela delle donne e il progetto “Sambene e Salude” va esattamente in questa direzione. Per la prima volta facciamo squadra con la Asl Gallura e auspichiamo che questa collaborazione possa proseguire, arrivando anche a coinvolgere l’intera Regione Sardegna. Il sangue è vita e iniziamo proprio dalle donne, che la vita la generano. Il donatore deve essere messo al centro, coccolato e stimolato. Il nostro obiettivo comune è l’autosufficienza ematica”. Il valore dell’iniziativa è stato ribadito anche dal direttore del Dipartimento MIA e della Radiologia di Olbia, Vincenzo Bifulco. “Il progetto mette insieme due pilastri della sanità: donazione del sangue e screening. Le patologie ossee non sono da sottovalutare: una diagnosi precoce consente di ridurre significativamente le conseguenze. L’osteoporosi, se trascurata, può aumentare il rischio di fratture anche per traumi lievi, soprattutto nelle donne in età avanzata”. Numeri incoraggianti, ma ancora migliorabili, sono stati forniti dal responsabile della Medicina Trasfusionale, Marco Cocco. "Solidarietà e promozione della salute sono i cardini di questa iniziativa. L’attenzione al donatore è fondamentale per fidelizzare le persone che tornano a donare. In Gallura il trend è positivo, con circa 7mila sacche di sangue all’anno, ma serve uno sforzo ulteriore: incrementare di 500-700 sacche ci permetterebbe di raggiungere l’autosufficienza". A chiudere l’incontro l’intervento della direttrice sanitaria di Avis Olbia, Daiana Giangrande, che ha ricordato come il sangue sia indispensabile per gli interventi chirurgici e per molte terapie salvavita.

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