Doppi turni e sezioni staccate in locali di fortuna: è il fantasma che accompagna il suono della campanella in molte scuole di Olbia. Uno spettro che forse potrà essere allontanato per quest'anno ma che prima o poi si presenterà. La città è in controtendenza rispetto al resto della Sardegna: la popolazione scolastica cresce, e molto velocemente, e l'edilizia scolastica non sta al passo.

I LICEI IN ZONA A RISCHIO - I problemi più seri sono nei due licei, il Mossa (scientifico e scienze umane) e il Gramsci (classico e linguistico) che sono le due scuole più frequentate e che, come il Professionale Amsicora, si trovano in una zona ad alto rischio idrogeologico. Questo comporta che non si possa più fare alcun ampliamento. Il Mossa quest'anno ha nove prime, una in più dello scorso anno e circa 800 studenti che giovedì saranno accolti dalle transenne davanti alla facciata, la solita palestra inagibile la necessità di stringersi un po'. "Per quest'anno facendo miracoli riusciamo a trovare spazio per tutti e senza neppure rinunciare ai laboratori - spiega il dirigente Luigi Antolini - ma oltre non possiamo andare. Sarà necessario ricorrere a locali esterni".

C'è un progetto ambizioso, che prevede il trasferimento dei tre edifici in zona a rischio in un nuovo polo dell'istruzione nuovo di zecca ma, se anche venisse realizzato, è una soluzione a lungo termine e il passaggio di competenze dalla defunta provincia Gallura a quella di Sassari non aiuta.

LA PRIMARIA - La situazione di sovraffollamento ha spinto l'amministrazione comunale a riaprire la scuola materna ed elementare di Maria Rocca, costruita su un canale tombato, e chiusa dopo l'alluvione del 2013. "Abbiamo fatto il possibile per trovare spazio a tutti, solo quest'anno ci sono tre classi in più alla primaria, una settantina di bambini", spiega l'assessore Sabrina Serra.

Grazie al progetto Iscol@ saranno costruite due nuove scuole che dovrebbero allentare l'emergenza accanto al nuovo edificio realizzato grazie a una delle raccolte di fondi post alluvione.

IL CASO BUDONI - Ma non mancano i problemi nel resto della Gallura. A Budoni, dopo una riunione che si è tenuta qualche giorno fa, i genitori hanno deciso di non mandare a scuola i loro figli che iniziano la scuola media. Sono state infatti formate due prime, una con 22 alunni a tempo normale ed una con 27 a tempo prolungato. La scuola ne aveva invece richiesto tre, una a tempo normale e due a tempo prolungato. I genitori contestano quindi "il non riconoscimento dei diritti garantiti agli alunni con legge 104 e diagnosi funzionale, inseriti in classi con di norma 20 alunni e la negazione del diritto di scelta riguardo il tempo scuola".

Caterina De Roberto

RIAPRE LA SCUOLA DEVASTATA DALL'ALLUVIONE - IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA:

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