Con la pioggia ecco la fine delle vacanze estive: questa settimana ricomincia la scuola. La data ufficiale d'inizio è il 14, giovedì prossimo, ma ci sono istituti che aprono già oggi. Sono 205.500 gli studenti sardi iscritti per quest'anno (2769 in meno rispetto a settembre 2016) e la questione che tiene banco più di tutte riguarda l'obbligo dei vaccini.

Problemi grossi - avvertono i sindacati - ci saranno per la riduzione degli organici, il sostegno, e una legge nazionale contestatissima che applica tagli senza tenere conto dei territori, "perché quello che va bene a Milano, non va altrettanto bene, ad esempio, per Ovodda".

Intanto da stamattina è previsto l'assalto ai provveditorati, dove devono ancora essere nominati circa seicento docenti.

IL CALENDARIO - Secondo il calendario regionale, le lezioni avranno inizio il 14 settembre e termineranno il 9 giugno, il 30 giugno per le scuole dell'infanzia. Le vacanze natalizie andranno dal 23 dicembre al 7 gennaio, quelle di Pasqua dal 29 marzo al 3 aprile. Previste altre sospensioni dell'attività didattica: il 2 novembre, per la commemorazione dei defunti, il 13 febbraio, per martedì grasso, il 28 aprile per Sa Die de sa Sardigna . Due giorni sono a disposizione del Consiglio d'istituto.

L'UFFICIO SCOLASTICO - "Cosa devo dire? Agli alunni di studiare tanto", sottolinea Francesco Feliziani, direttore dell'Ufficio scolastico regionale, "alle famiglie dico che sulla questione vaccini devono stare tranquille: basta seguire le indicazioni delle Assl e non si sbaglia. Comunque, faremo nei prossimi giorni una conferenza stampa con l'assessorato alla Sanità, per spiegare ulteriormente i dettagli".

I VACCINI - Sui siti aslcagliari.it e atssardegna.it ci sono tutte le informazioni sui vaccini. Per l'iscrizione, i genitori devono presentare un modulo di autocertificazione (scaricabile online), oppure copia della libretto personale delle vaccinazioni oppure il certificato di vaccinazione. Per le scuole dell'infanzia la documentazione dev'essere presentata entro oggi (ed è un requisito d'accesso), per le scuole del I e del II ciclo e nei centri di formazione professionale regionale, entro il 31 ottobre.

IL SINDACATO - "Il sistema, con la segnalazione delle inadempienze da parte delle scuole, caricherà di una mole di lavoro impressionante gli amministrativi", spiega Ivo Vacca, segretario regionale Flc Cgil, "abbiamo chiesto di alleggerire le incombenze burocratiche, con la proposta di trasmettere dalle scuole all'Assl gli elenchi degli iscritti, lasciando alla Assl il solo compito di indicare gli inadempienti, mentre si procederebbe con una certificazione cumulativa in tutti gli altri casi".

I TAGLI - Inoltre - aggiunge Vacca, in sintonia con la Cisl - "il taglio di cento posti nell'organico dei docenti, mette a rischio l'intero sistema. La legge 107 parte dall'ottusa presunzione che un parametro, solo per il fatto di essere oggettivo come quello rappresentato dal numero degli alunni, generi automaticamente lo stesso tipo di ricaduta a prescindere dal territorio dove questo viene utilizzato. In Sardegna, il taglio all'organico si tradurrà nella chiusura di plessi e in definitiva di percorsi di molti chilometri, per ragazzi, insegnanti e personale Ata, per arrivare nella scuola più "vicina". Ricordo che la Sardegna ha la percentuale più alta di Neet in Italia, la percentuale più bassa di diplomati e laureati rispetto alla popolazione, i risultati peggiori nelle prove Invalsi e una percentuale fra le peggiori nella dispersione scolastica. Chiediamo ancora una volta con forza alla politica una legge regionale che parta dall'analisi della realtà e restituisca a tutti i sardi il diritto allo studio senza discriminazioni".

I DOCENTI - Altro problema è quello degli insegnanti di sostegno. "Il personale specializzato è molto inferiore al fabbisogno e metà dei posti sarà dato a gente priva di specializzazione", dice Andrea Degiorgi dei Cobas. "A questo bisogno di formazione, le due università di Cagliari e Sassari non riescono a dare risposte adeguate: i corsi partiti il 20 luglio coinvolgono soltanto 250 docenti di tutti i gradi di scuola, 100 a Sassari e 150 a Cagliari. E non si è data la possibilità ai colleghi fuori sede di occupare una minima percentuale di questi posti".

IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA:

Cristina Cossu

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