Delitto Unida a Luras, l’omicida piangeva sulla tomba della madre dopo la lite mortale
I testimoni sfilano in aula nel processo contro Fabio Malu: il colpo alla testa della vittima con un tubo inferto dopo aver subito delle minacce con un’accettaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sfilata di testimoni oggi nel processo per l’omicidio di Davide Unida, l’operaio di Luras morto nel luglio del 2023 a causa delle gravissime ferite alla testa riportate dopo un violento litigio.
Sotto accusa davanti ai giudici della Corte d’Assise di Sassari c’è Fabio Malu, 33 anni, anche lui di Luras. Le persone citate hanno risposto alle domande del difensore di Malu, il penalista Giampaolo Murrighile e del pm Alessandro Bosco.
I testimoni oculari hanno confermato la scena descritta dai carabinieri. Unida avrebbe accusato Malu, con il quale litigava spesso, di avergli nascosto le chiavi della macchina. I testimoni hanno parlato di urla e accuse di Unida nei confronti di Malu e la vittima avrebbe impugnato un accetta. Malu, dopo essere uscito di casa impugnando un tubo di ferro, stando alla ricostruzione fatta in aula, ha colpito la vittima alla testa. Lo stesso Malu venne trovato da un familiare in cimitero, a Luras, disperato, davanti alla tomba della madre.
La famiglia della vittima è rappresentata dall’avvocato Sergio Milia, il processo riprenderà il 28 ottobre con altri testimoni.