Si complica la vertenza delle lavanderie industriali Clea di Olbia, i cui dipendenti, 139 persone, sono destinatari degli avvisi di una procedura di licenziamento fatta partire dal titolare, Gianni Iervolino. L’imprenditore, nel pomeriggio di oggi, ha spiegato all’assessore regionale all’Industria, Maria Grazia Piras, la drammatica situazione della sua azienda, che, per dimensioni e fatturato, non può più competere con i colossi che si contendono le commesse degli ospedali sardi.

Iervolino ha detto che c’è lavoro solo per una ventina di dipendenti. L’assessore Piras ha invitato l’imprenditore e i sindacati a confrontarsi per trovare una via d’uscita, rispetto all’ipotesi dei pesanti tagli ai posti di lavoro. Ma al di la degli auspici, quanto è emerso oggi dall’incontro di Olbia, al quale hanno partecipato anche i rappresentanti di Cisl e Cgil, allarma i lavoratori. In serata, il segretario della Cisl Gallura, Mirko Idili, ha commentato: "Siamo molto preoccupati, Iervolino si ostina a non prendere in considerazione forme di collaborazione con altre aziende. Consorziandosi darebbe un futuro alla Clea. Considerando anche le interessanti prospettive che si aprono con il Mater Olbia". Luca Velluto, anche lui della Cisl: "Speravamo in un’azione più incisiva dell’assessore regionale. Ora ci incontreremo con l’azienda, ma la situazione è esattamente quella di prima, molto preoccupante".
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