Ci sarebbero “contraddizioni” e “incongruenze” fra le dichiarazioni rilasciate al momento della denuncia della violenza e quanto verificato dagli inquirenti.

È quanto emerge dalla seconda udienza del processo, che si celebra al tribunale di Tempio, che vede imputati per violenza sessuale di gruppo su due ragazze Ciro Grillo, figlio di Beppe, e tre suoi amici genovesi, Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.

Davanti alla corte presieduta da Marco Contu (a latere Nicola Bonante e Marcella Pinna) sono comparsi i primi sei testimoni citati dal procuratore Gregorio Capasso: si tratta dei carabinieri di Milano che hanno raccolto la denuncia di una delle ragazze e dei carabinieri di Genova che hanno effettuato perquisizioni e sequestri nelle abitazioni dei quattro imputati.

E, come detto, sarebbero emerse quelle che gli avvocati che difendono i ragazzi sotto accusa definiscono “incongruenze”.

"Il processo è a porte chiuse per tutelare tutte le parti. Stiamo parlando di ragazzi ventenni che se risultassero innocenti sarebbero loro delle vittime'', dichiara il difensore di Ciro Grillo, Andrea Vernazza.

"È stata una seduta utile, alcune delle dichiarazioni agli atti hanno trovato riscontro, altre no'', ha invece commentato Antonella Cuccureddu, legale di Francesco Corsiglia.

In aula non erano presenti gli imputati e nemmeno le vittime.

L’inchiesta è nata dopo la denuncia sporta da una giovane italo-norvegese, che accusa Grillo junior e suoi amici di averla violentata nel corso dell’estate 2019, in una villa di Porto Cervo, dopo una serata in discoteca. 

Nella casa era presente anche un’amica della ragazza, cui sarebbero state scattate foto oscene durante il sonno

I quattro giovani si dichiarano invece innocenti, sostenendo che i rapporti erano stati consenzienti

La prossima udienza è fissata per il 6 luglio, con l’audizione di altri testimoni. Sono 56 quelli che sfileranno in aula nel corso del procedimento, che andrà avanti non meno di un anno (già scadenziate le udienze fino al 23 giugno 2023).

Nelle varie udienze verranno anche riprodotti gli audio e i video sequestrati dagli smartphone dei ragazzi e delle ragazze. 

(Unioneonline/l.f.)

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