«C’è un’isola di plastica tra Corsica e Sardegna»: a La Maddalena l’incontro con Valerio Rossi Albertini
Il focus del talk sul tema dell’inquinamento dei mari e sulle tonnellate di rifiuti presenti nel Santuario dei cetaceiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È entrato subito nel vivo della questione, Valerio Rossi Albertini, noto divulgatore, fisico del CNR, docente di divulgazione della Scienza all’Uniroma2. Il problema dell’inquinamento e in particolare da plastica, non riguarda solo terre e mari lontani ma è molto vicino a noi, al Nord Sardegna e al Parco Nazionale dell’arcipelago di La Maddalena. Un’ isola di plastica infatti si trova non lontano da qui, tra la Corsica e l’Isola d’Elba, beffardamente nel Santuario di cetacei; un’isola di plastica composta da tonnellate di rifiuti. E basterebbe un vento particolare unitamente alle correnti per smembrare questa massa di rifiuti e trasportarle in buona parte in questi nostri mari ancora incontaminati o quasi.
Il grido d'allarme è stato lanciato lo scorso 4 maggio, durante la conferenza che il noto divulgatore ha tenuto a La Maddalena, organizzata dall'Amministrazione comunale, dal titolo: “Cos’è davvero l’economia circolare ovvero perché sarà un gamberetto salvare il mondo”. Nell’ultimo secolo e mezzo, la terra ha subito una aggressione mai verificatasi prima ovvero nei precedenti 3 miliardi di storia naturale, uno sfruttamento del suolo, del sottosuolo e dell’aria determinato dalla ricerca continua del profitto sempre maggiore, che ha determinato un sempre maggiore sfruttamento.
«Noi siamo una specie infestante che è arrivata in ogni parte del pianeta e l’ha depredata», ha affermato Rossi Albertini; Pertanto l’invito è stato, a riflettere sul nostro ruolo, «sul danno che portiamo all’ambiente e al pianeta e su come potremmo intervenire perché la nostra azione diventi benefica anziché essere distruttiva». Evitare dunque gli inquinamenti, gli sprechi e riciclare; sono questi i cardini di un’azione che può essere e deve essere riparativa.
«La specie viventi, in natura, si sono mantenute per miliardi di anni»; basandosi su principi che noi abbiamo infranto e ne stiamo patendo le conseguenze. C’è un equilibrio della natura che si sta perdendo e il timore, il rischio è che, se non si pone un freno, un rimedio, i danni provocati possano essere «irreversibili». Quel che si deve fare, ha detto lo scienziato, è seguire il modello da sempre utilizzato dalla natura, un modello ciclico, che consiste nel rimettere a disposizione dalla natura stessa ovvero dell’ambiente, in circolo appunto, le materie già utilizzate. Valerio Rossi Albertini ha illustrato pertanto il modello, l’esperimento delle Ecosfera, che altro non è che un globo di vetro ripieno di acqua salmastra, chiuso in maniera ermetica, nel quale vivono e convivono solamente 3 specie viventi che sono: un’alga verde, dei batteri e dei gamberetti; un mondo autosufficiente, equilibratamente interdipendente, nel quale il gamberetto «agisce correttamente, d’istinto, e la natura ha agito in lui perché questo istinto lo portasse alla conservazione di sé e della propria specie» Un modello questo «che può esserci d’ispirazione»