Caprera avrà un Centro di Recupero per Tartarughe Marine: via libera atteso nel 2026
Lo ha annunciato Giulio Plastina, direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La MaddalenaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È attesa nei primi mesi del 2026 l’autorizzazione in deroga del Ministero dell’Ambiente che permetterà al Centro di Primo Soccorso di Stagnali, a Caprera, di diventare un vero e proprio Centro di Recupero per tartarughe marine, con possibilità di ospedalizzazione, diagnostica e interventi.
Lo ha annunciato Giulio Plastina, direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, precisando che la struttura avrà anche un veterinario convenzionato come direttore sanitario, figura che potrà occuparsi della fauna selvatica presente nel parco.
Il Centro di Stagnali, aperto nel 2023 per il primo soccorso di animali marini in difficoltà, in particolare tartarughe, attualmente invia gli esemplari al CRAMA dell’Asinara per le cure specialistiche. In futuro, a Caprera sarà possibile trattare gli animali direttamente sul posto, evitando trasferimenti lunghi e stressanti, soprattutto per gli esemplari in condizioni critiche o debilitati.
Emblematica la storia di Kikka, una tartaruga Caretta caretta recuperata a settembre 2024 nelle acque di Caprera, avvolta in una busta di plastica. Stabilizzata a Stagnali, è stata poi curata per un anno all’Asinara e liberata recentemente a Monti d’a Rena, alla presenza dei presidenti dei due Parchi, Rosanna Giudice e Gianluca Mureddu, e di numerosi studenti delle scuole elementari. Con il nuovo centro attrezzato, casi come questo potranno essere seguiti interamente a Caprera.
L’obiettivo del Parco è creare una struttura veterinaria capace di curare e riabilitare le tartarughe, riducendo i tempi d’intervento e rafforzando la rete regionale di tutela della fauna marina.
