Caporalato nel fotovoltaico, la Cisl Gallura: «No a chi calpesta i lavoratori in nome del business»
Il segretario generale Bruno Brandano: «La legalità non è un’opzione, è la condizione minima per investire nel territorio»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Duro intervento della Cisl Gallura sul caso dei lavoratori presunte vittime di sfruttamento nei cantieri del fotovoltaico. Il segretario generale della sigla, Bruno Brandano, non usa mezzi termini: «A Tempio, dietro l’apparente modernità di un grande impianto fotovoltaico, si è scoperta una realtà fatta di sfruttamento, subappalti opachi e totale assenza di ricadute positive per il territorio. Lo sfruttamento di decine di lavoratori in nero è il segno evidente di un modello d’impresa che non serve alla Gallura: un sistema che raccoglie incentivi pubblici, aggira le regole e lascia dietro di sé solo precarietà».
Brandano denuncia: «Chi sceglie di investire qui deve farlo nel rispetto delle persone e delle comunità. Altrimenti non si parla di sviluppo, ma di saccheggio sociale». Sollecitata la trasparenza su tutta la catena degli appalti e subappalti, con la richiesta di maggiori controlli.
«Non possiamo permettere che settori cruciali come le energie rinnovabili, fondamentali per la transizione ecologica, diventino terre di conquista per imprese senza scrupoli», prosegue Brandano. «La Cisl farà la sua parte, con le denunce, la contrattazione e la proposta. Non possiamo restare in silenzio davanti a chi calpesta la dignità delle persone in nome del business. La legalità non è un’opzione, è la condizione minima per investire in questo territorio».