Quali effetti sulla Sardegna della legge nazionale sull'autonomia differenziata?

A rispondere, riuniti nel convegno “Autonomia differenziata? Noi ci occupiamo di Sardegna!”, tenutosi ieri a Olbia, i Riformatori sardi, che hanno analizzato le prospettive e i rischi per il futuro dell'isola.

Organizzato dal coordinamento cittadino guidato da Monica Fois, all'incontro hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio regionale, Aldo Salaris, il consigliere regionale Giuseppe Fasolino, l'onorevole Giampiero Scanu e il vicepresidente regionale dei partito, Giovanni Pileri.

Secondo i relatori, per contenere gli effetti negativi dell'autonomia differenziata «bisogna puntare sullo Statuto speciale che, tramite le norme di attuazione, può consentire alla Sardegna di trovare risposte operative al gap che paga nei confronti di altre Regioni».

Uno strumento finora scarsamente utilizzato e che andrebbe modernizzato, dicono i Riformatori: «Lo Statuto speciale consentirebbe di dare gambe a quanto  conquistato sulla carta con l'inserimento del principio di insularità in Costituzione».

Con l'auspicio che le riflessioni emerse durante il convegno contribuiscano a sollecitare la politica per agire al fine di contrastare gli effetti negativi della legge nazionale, i Riformatori sardi chiedono di «riunire la Commissione paritetica e aprire un confronto serio con il Governo per costruire un piano pluriennale di attuazione dello Statuto».

© Riproduzione riservata