«Quei due sacchi di monete di bronzo in fondo al mare di Arzachena sono uno scrigno di rivelazioni storiche sull'Impero Romano». È stato sottolineato questa mattina nella conferenza stampa che si è tenuta a Sassari nel Centro di Restauro e Conservazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro.

Bruno Billeci, soprintendente Sabap Sassari-Nuoro, ha anticipato che una volta ripulite e catalogate, parte delle monete verrà destinata al Museo Civico “Ruzittu” di Arzachena. Presente pure il capitano Pasquale Pinnelli, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Sardegna, che hanno effettuato il recupero delle monete.

Si tratta di 40mila follis (la cifra è orientativa) che rappresentano la moneta spicciola dell'impero romano. Grazie all'ottimo stato di conservazione e all'esame di un campione delle monete è stato possibile appurare che appartengono a un periodo ristretto: tra il 324 e non oltre il 345 d.C.

Insieme alle monete sono stati recuperati anche frammenti di anfore africane e orientali che contribuiranno a dare una risposta sulla datazione della nave (non sono stati trovati i resti) e del carico, e magari anche sul perché venissero trasportati quei due pesanti sacchi di monetine utilizzate in genere per la spesa di tutti i giorni.

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