Grande cordoglio e dolore ad Arzachena per la morte di Giovanni Fresi, ucciso a bastonate dal figlio Michele.

Contro l’orafo, 58 anni, il giovane 27enne ha usato tutta la sua forza, costruita in palestra, per sferrare dei colpi con una pesante clava di ginepro. Poi ha scorrazzato ancora nel centro di Arzachena, costringendo i clienti di un bar ad asserragliarsi nel locale.

«Ho ingoiato dieci pastiglie di acido» urlava Michele alle persone presenti in viale Costa Smeralda. «C'è una invasione di alieni, bisogna reagire. Chiamate mio padre, lui porterà le armi».

E Giovanni è arrivato per salvare il figlio, anche ieri come aveva fatto altre volte per calmarlo e riportarlo a casa. Ma sulla via del ritorno ha pagato con la vita il suo gesto d'amore, finendo colpito a morte.

Oggi il giovane potrebbe essere interrogato dal gip in presenza del suo legale, Nino Vargiu.

Ad Arzachena il sindaco Ragnedda ha già proclamato il lutto cittadino nella giornata che le autorità stabiliranno per i funerali, così che tutti gli arzachenesi abbiano la possibilità di restare accanto ai familiari.

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