L’Amministrazione comunale, alla presenza di un folto pubblico, ha fatto ieri il bis, inaugurando al Museo civico la mostra dal titolo: “Il Bel Paese - Il paesaggio italiano tra l’Ottocento e il Novecento”. Analoga iniziativa c’era stata l’anno scorso con la mostra: “Piacere, non sono io!”. Entrambi gli eventi, di rilevante spessore culturale, sono accomunati dall’esposizione di quattro opere di grandi pittori, e quindi di particolare richiamo. L’anno passato furono quelle di Giorgio De Chirico, Renè Magritte, Mario Sironi e Gino Severini, quest’anno sono invece i dipinti di Carlo Carrà, Giovanni Fattori, Ottone Rosai e Jean Baptiste Corot.

Artefice dell’iniziativa è la delegata alla Cultura, Valentina Geromino che, come lo scorso anno, si è avvalsa della consulenza e direzione artistica di Walter Marchionni. «La rappresentazione del paesaggio attraversa la storia dell'arte. Su questa tematica, “Il Bel Paese” mette a confronto quattro grandi interpreti vissuti a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento - ha affermato Marchionni. Quest’anno, la mostra ha «un messaggio particolare: quello di promuovere il territorio di Arzachena attraverso la rappresentazione del suo paesaggio grazie ad artisti che, seguendo ognuno il proprio percorso e stilema, ne immortalano lo spirito e l'anima».

Ai quattro grandi artisti si aggiunge quest’anno, afferma la delegata Geromino, «una selezione di dieci autori contemporanei che rappresenteranno per l'occasione alcuni scorci del nostro territorio nella sezione “Il Bel Paese di Arzachena”». La mostra attraversa l’Italia dal Risorgimento alla Grande Guerra, dai Macchiaioli ai Futuristi. L’inaugurazione è avvenuta ieri, e rimarrà aperta fino al prossimo 21 luglio. La mostra sarà visitata dagli studenti delle scuole di Arzachena che, ha informato il sindaco, Roberto Ragnedda, dopo aver osservato i dipinti esposti saranno chiamati a produrne loro stessi, con successiva esposizione al museo.

© Riproduzione riservata