Cresce il livello dello scontro sul progetto di fusione delle società di gestione degli aeroporti di Olbia (Geasar) e Alghero (Sogeaal). E tutte le parti in causa, stando a quanto trapela, sono state convocate al ministero dei Trasporti per domani, davanti al vice di Matteo Salvini, Galeazzo Bignami, per cercare di fare chiarezza, tutti intorno al tavolo virtuale di una videoconferenza. 

L’Enac il 15 maggio ha «formalizzato il suo diniego», come si legge nelle carte ufficiali: nell’operazione orchestrata dal fondo F2i, che detiene la maggioranza delle azioni dei due scali, non sarebbe rispettata la quota minima di partecipazione della Regione. Questa è anche la linea di Villa Devoto e dell’assessorato ai Trasporti, guidato da Antonio Moro.

Di parere opposto il direttore generale del Mit: stando a indiscrezioni, ieri è stata redatta una lettera che ricalcherebbe la posizione del fondo controllato da Cassa depositi e prestiti e legittimerebbe la fusione. Per conteggiare le quote che devono restare di parte pubblica, è la tesi, non bisogna considerare solo quelle della Regione ma anche le azioni detenute dalla Camera di commercio e dalla Sfirs. Che, stando a questa lettura della norma, supererebbero il 20%. Posizioni inconciliabili, che rischiano di creare una frattura insanabile tra F2i, da una parte, e la Regione dall’altra. Antagonisti che potrebbero confrontarsi oggi: attesi i rappresentanti del fondo, il presidente della regione Christian Solinas, il presidente della commissione Trasporti della Camera Salvatore Deidda, il presidente del consiglio regionale Michele Pais e l’assessore Moro. Intanto, per il 29 i Cda di Sogeaal e Geasar sono convocati per deliberare la tanto discussa fusione. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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