«C'è rabbia, delusione, vento e pioggia».

Nessuna buona notizia dal confronto tra la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde e il ministro Giancarlo Giorgetti per Enrico Pulisci, uno dei quattro lavoratori da tre giorni sul silo numero tre a 40 metri di altezza.

La vertenza che riguarda il futuro dell'Eurallumina è stata uno degli argomenti affrontati nel corso del vertice al ministero.

«Ci siamo confrontati con il ministro Giorgetti sulla situazione di Eurallumina - fa sapere la presidente - è emerso che la volontà del Mef è di collaborare e di rimettersi al tavolo anche con l'azienda per capire come poter definire una direttrice che possa chiudere il contenzioso».

«Quello che porto a casa – dice Todde – è un messaggio per l'azienda di riaprire immediatamente un tavolo condiviso con il Mef: c'è disponibilità e apertura per poter affrontare insieme il problema. L'invito all'azienda è quindi quello di non irrigidirsi perché c'è una volontà espressa dal governo, insieme ovviamente alla Regione, per poter trovare dei punti di caduta in tempi rapidi».

Il Mef dopo il provvedimento giudiziario che ha bloccato i beni in Italia dell'azienda proprietaria della fabbrica, la russa Rusal, ha competenza in quanto affidatario, tramite l'Agenzia del Demanio, della custodia e gestione dello stabilimento.

Da Roma però, dice Pulisci, non sono arrivate le notizie attese sullo sblocco dei fondi indispensabili all'operatività dello stabilimento: «Pesa come un macigno il silenzio assordante da parte delle istituzioni».

Domani mattina saranno fatte le valutazioni sindacali, ma i lavoratori trascorreranno la quarta notte di seguito sul silo all'Eurallumina: «La lotta continua, il presidio non si ferma».

(Unioneonline/D)

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