Siete sardi, avete più di cinquant'anni, siete fuoriusciti dal mercato del lavoro e non avete più sostegno di ammortizzatori sociali? Da oggi è attivo il prestito previdenziale della Regione, un'applicazione che consentirà ai beneficiari il versamento dei contributi mancanti – fino a 9 mensilità – per il raggiungimento della pensione anticipata.

Le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 20 febbraio, la procedura è a sportello fino all’esaurimento dei fondi disponibili pari a 6,9 milioni di euro.

In base alla rilevazione fornita dall’Inps sono oltre 500 le persone residenti sul territorio regionale non titolari di pensione diretta e senza contribuzione nel 2015 e 2016, cui manchino al massimo 9 mesi di contribuzione per potere accedere alla pensione anticipata (ovvero abbiano versato almeno 42 anni e 1 mese di contribuzione nel caso di uomini e 41 anni e 1 mese nel caso di donne). Sulla base dei risultati ottenuti da questa prima sperimentazione, la misura sarà poi riprogrammata ad ulteriori soggetti. La restituzione del prestito potrà avvenire, da parte del beneficiario, in unica soluzione oppure ratealmente, nell’arco di massimo 7 anni, a tasso zero.

Il prestito previdenziale è complementare alle misure previste a livello nazionale, l’APE e l’APE sociale, da cui si differenzia perché lo strumento messo in campo dalla Giunta regionale è volto a colmare il gap di contribuzione mancante per l’accesso alla pensione anticipata, e non di vecchiaia.

“Finalmente arriviamo alla fase di sperimentazione di una misura fortemente innovativa, che ha richiesto un lungo e impegnativo lavoro di elaborazione normativa”, è il commento dell’assessora del Lavoro Virginia Mura. “Siamo partiti prima della misura nazionale, e abbiamo dovuto trovare lo spazio per il prestito previdenziale all’interno del quadro normativo generale. Da oggi, dunque, possiamo offrire ai lavoratori sardi espulsi dal mercato del lavoro e prossimi alla pensione uno strumento che li aiuterà a uscire da una condizione di forte precarietà. Inizialmente daremo risposte a 500 lavoratori ma, esaurita questa prima programmazione della misura, intendiamo riproporla per ulteriori potenziali beneficiari”.
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