Ristori per la dermatite bovina solo per chi il 30 settembre avrà vaccinato tutti i capi.

Lo ha deciso la Giunta regionale, che ha dato oggi il via libera alle direttive per la concessione degli indennizzi agli allevatori danneggiati dalla diffusione del virus. 

La delibera dell’assessore dell’Agricoltura Gian Franco Satta e del collega Emanuele Cani (Industria) destina un milione alle imprese che operano nella macellazione e trasformazione delle carni, che verrà gestito dall’assessorato all’Industria. I restanti 17,2 milioni stanziati dalla Regione verranno invece gestiti dall’Agricoltura, tramite Laore, e sono destinati alle imprese zootecniche destinatarie di ordine di abbattimento forzoso del bestiame o comunque colpite da misure sanitarie restrittive volte al contenimento del contagio.

Cinquecentomila euro sono destinati agli aiuti “de minimis” alle imprese sede di focolaio e destinatarie di un ordine di abbattimento. Riceveranno un contributo alla ripresa produttiva una tantum, pari al 10% della produzione lorda standard riferita alla consistenza dell’allevamento bovino rilevata nel 2024.

Altri 200mila euro andranno ai capi morti di dermatite prima dell’abbattimento, per cui verrà applicato lo stesso valore ISMEA usato dalle Asl per il pagamento dei capi abbattuti. Trecentomila euro per eventuali indennizzi relativi agli effetti collaterali della vaccinazione, che comporta un calo della produzione di latte.

E infine il grosso, i restanti 16,2 milioni, è destinato ai danni dovuti per la mancata movimentazione dei capi. Per i bovini di età compresa tra i 6 e i 20 mesi, è riconosciuto un indennizzo forfettario giornaliero pari a 5,45 euro a capo mentre, nei soli allevamenti da latte, per i bovini di età compresa tra i 2 e i 4 mesi, l’indennizzo forfettario giornaliero sarà di 2 euro a capo. Fondi che verranno erogati per una finestra temporale di due mesi, dalla data di istituzione del blocco (3 luglio) a quella di revoca (3 settembre 2025).

Requisito essenziale per ottenere i ristori è la vaccinazione di tutti i capi presenti negli allevamenti entro il 30 settembre, «salvo eventuali differimenti disposti dall’autorità sanitaria».

Satta si dice «soddisfatto» del lavoro svolto da tutte le parti coinvolte e «ringrazia» gli allevatori «che hanno avuto fiducia nelle attività poste in campo dalla Regione».

Ora si può guardare al futuro con maggiore fiducia, spiega l’esponente della Giunta, sottolineando che «da oltre una settimana, per chi ha vaccinato i capi da più di 28 giorni, è possibile la movimentazione interna dei bovini, e se le previsioni sulla vaccinazione verranno confermate, a fine settembre potremo raggiungere le soglie minime previste per l’immunità di gregge».

L’assessore lancia anche un appello a chi si è rifiutato di vaccinare gl animali: «Affidatevi alla scienza e vaccinate subito in modo da sconfiggere la malattia e tornare a lavorare a pieno regime». Le procedure per l’erogazione degli indennizzi, promette, «saranno snelle e celeri».

«Avevamo promesso che nessun allevatore sarebbe stato lasciato solo, e oggi dimostriamo concretezza oltre le parole», commenta Alessandra Todde. «Queste sono solo le prime risorse», promette la presidente, «ulteriori stanziamenti saranno disponibili dall’entrata in vigore della legge finanziaria approvata ad agosto, così da dare continuità e concretezza al sostegno per il settore».

(Unioneonline/L)

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