«L’abbattimento non può che essere misura obbligatoria e non facoltativa che l’autorità competente è tenuta a adottare». Ancora: bisogna agire «quanto prima  in modo da evitare qualsiasi rischio di diffusione dell’agente patogeno durante e dopo l’abbattimento». Il vaccino «non può essere un’alternativa». 

Il Tar della Sardegna non salva i bovini della Sardegna: i giudici amministrativi dicono no al ricorso di un allevatore  con azienda tra Orani e Sarule che aveva chiesto la sospensione dell’ordine di uccisione –  emesso dalla Asl di Nuoro – di tutte le sue bestie. Quelle colpite dalla dermatite bovina, quindi contagiate, ma pure le altre che non risultano positive ma appartengono allo stesso allevamento.

Con un decreto pubblicato nel pomeriggio il presidente del Tar, Mario Buricelli, ha respinto l’istanza cautelare. La decisione nel merito è attesa per settembre. 

Nel provvedimento si sottolinea che «la vaccinazione»,  in situazioni come quella al centro del ricorso,  «caratterizzata dalla conferma della presenza della malattia di categoria A, in un contesto in cui, tra l’altro, animali asintomatici possono comunque albergare il virus dell’Lsd, non è contemplata quale misura di eradicazione alternativa all’abbattimento». 

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