È previsto per il periodo natalizio il picco d'infezione da SarsCoV2, associato a quello dell'influenza. La temibile “Flurona” – da flu, influenza in inglese, e rona, contrazione di coronavirus – come la definiscono gli esperti, che sta generando sempre più contagi in tutta Italia.

Proprio per questo, gli specialisti raccomandano la prevenzione vaccinale, soprattutto fra fragili e anziani.

«Siamo ancora in tempo per somministrare le dosi booster del vaccino anti-Covid disponibile nelle preparazioni aggiornate (Omicron XBB. 1,5), soprattutto utile come rinforzo delle difese immunitarie per i soggetti con particolari cronicità e comorbosità a rischio elevato di ricovero», osserva Alessandro Rossi, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie.

Ma a Cagliari decine gli anziani inferociti che hanno contattato la redazione di unionesarda.it. Da ultima, questa mattina, la signora Giuliana che spiega: «Appena ho visto le raccomandazioni degli esperti in tv che invitavano a vaccinarsi contro il Covid con possibilità di farlo anche attraverso un numero telefonico dedicato – io sono anziana e prima, via web, non avevo possibilità di farlo – ho chiamato. Mi ha risposto un operatore gentilissimo, che mi ha però comunicato che il mio appuntamento sarà il 14 febbraio. Quando forse, per allora, sarò già stata colpita da influenza e Covid, e mi chiedo dunque il senso di tutto ciò».

Come Giuliana molti altri, che già dalla scorsa settimana sono stati rimandati a febbraio per le somministrazioni. «Ci dicono che hanno molte dosi nei magazzini e di affrettarci, soprattutto noi fragili e malati – precisa Mario, il cui appuntamento è stato fissato per l’1 febbraio – Poi però quando chiamiamo ci rimandano fra due mesi, una follia».

SINTOMI E CURE – Tra i sintomi, generalmente lievi e prevalentemente a carico delle alte vie respiratorie: rinite, tosse stizzosa, faringite, laringite, febbricola.

Per le cure, restano attuali le raccomandazioni di alcuni mesi fa, che vedono l'intervento prescrittivo del medico esclusivamente in base a decisioni di tipo clinico. «Il monitoraggio a distanza del paziente infetto è il primo intervento medico, avvalendosi di saturimetro e scale di valutazione dei sintomi più importanti», rileva Ignazio Grattagliano, responsabile delle attività Covid-19 e vicepresidente della Simg. «Nei casi sintomatici - prosegue - l'utilizzo di paracetamolo per contrastare febbre, cefalea, artro-mialgie, oltre ai Fans ci sono i colluttori, particolarmente utili anche in forma topica. Nei soggetti ad alto rischio inclusi gli immunodepressi, soprattutto se con vaccinazione non effettuata o non aggiornata con ultimi richiami, l'avvio precoce alle terapie specifiche con antivirali a disposizione della medicina generale - prosegue - permette nella stragrande maggioranza di casi di risolvere l'infezione».

Mascherine, distanziamento e lavaggio mani restano le misure basilari di prevenzione della diffusione.

(Unioneonline/v.l.)

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