Con la siccità Sardegna più espostaalle alluvioni: l'allarme degli esperti
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Sembrerà un paradosso ma la prolungata assenza di precipitazioni potrebbe risultare un’arma a doppio taglio qualora, nei prossimi mesi, si verificassero intensi fenomeni temporaleschi.
La Sardegna, per la sua posizione al centro del Mediterraneo che la espone a varie tipologie di correnti atmosferiche e per la sua particolare geo morfologia, è tra le regioni italiane più vulnerabili ed esposte agli eventi alluvionali.
La cronistoria degli eventi idrogeologici isolani dal 1795 ad oggi dimostra che i settori meridionali ed orientali contano un’elevatissima frequenza e numero di calamità e questi fenomeni si sono sempre manifestati più rovinosi immediatamente dopo periodi di siccità.
Ne è un esempio emblematico l’alluvione di Capoterra del 22 ottobre 2008.
Difatti i terreni aridi, compattati dall’assenza di acqua e dalla forte evaporazione indotta dalla prolungata insolazione e dalle frequenti giornate di vento, non possiedono particolari capacità di assorbimento e in occasione di intense piogge, caratteristiche del periodo autunnale, gran parte dell’acqua scorre in superficie (ruscellamento superficiale) trasportando con se materiale detritico.
Se a questo aggiungiamo le migliaia di ettari andati in fumo nel corso dell’estate e quindi la minore capacità aggrappante delle radici (la copertura vegetale intercetta le precipitazioni, frena lo scorrimento superficiale e favorisce l’infiltrazione) il rischio va ad accentuarsi ulteriormente.
La speranza è che le precipitazioni autunnali si presentino clementi e regolari anche se il trend degli ultimi anni è poco incoraggiante, caratterizzato da un progressivo aumento dei nubifragi e alluvioni. Intanto, oggi e domani, il transito di un nucleo di aria fresca in quota creerà i presupposti termodinamici per l’innesco di temporali pomeridiani, localmente anche intensi e accompagnati da grandinate.
Oggi i fenomeni sono attesi in Barbagia di Nuoro, Baronia, Monte Acuto e Gallura.
Domani i temporali saranno più intensi ed interesseranno diffusamente le aree interne e montuose della Sardegna orientale con sconfinamenti serali fino alle coste.