Si concludono oggi i tre giorni di sciopero delle firme dei redattori della Testata Giornalistica regionale della Rai annunciati il 3 ottobre da un comunicato dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, che ieri ha rivendicato altissimi tassi di adesione alla protesta. L’astensione dalla firma era stata annunciata – con un riferimento alla vicenda del giornalista Ignazio Artizzu - contro «l’inopportunità di alcune recenti nomine. In particolare la recente promozione a caporedattore di un giornalista che, fino a 45 giorni prima, ricopriva l’incarico di capo ufficio stampa della Regione Sardegna. Una scelta che mette a rischio credibilità, autorevolezza e indipendenza dell’informazione della Rai. A pochi mesi dalle elezioni regionali».

Al termine delle edizioni regionali di tutta Italia è stato trasmesso anche un comunicato in video, dove si chiariscono le ragioni della protesta e si accusa l’azienda per «un fatto senza precedenti»

L’Usigrai ha definito «pilatesca e miope» la risposta Rai, e cioè che «la struttura aziendale competente in materia di anticorruzione “non ha ravvisato un conflitto di interessi in assenza di sovrapposizione di incarichi”» e ha annunciato: «Dall’assemblea dei cdr della Tgr arriva una risposta forte alle ingerenze dei partiti e della politica nel servizio pubblico: le giornaliste e i giornalisti della Tgr rivendicano e difendono la loro autonomia e indipendenza». Nei tg alla lettura del comunicato ha fatto seguito la risposta della direzione della Testata: la nomina «è stata effettuata sulla base di una procedura selettiva trasparente che risponde ai criteri e alle regole contrattuali e rispetto alla quale non è stato rilevato alcun profilo di incompatibilità o di conflitto di interessi. Come sempre l’informazione regionale sarà improntata al massimo rispetto dei principi di autonomia, pluralità, imparzialità e autorevolezza che connotano il servizio pubblico radiotelevisivo».

(Unioneonline)

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