Citta Metropolitana di Sassari, Pais: «Scelta di democrazia negata»
Il leghista: «Non è solo una questione di metodo, ma anche di giustizia»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Il 29 settembre si voterà per la Città Metropolitana di Sassari. Penso pochissimi, ma pochi cittadini lo sanno, per il semplice fatto che non potranno scegliere i propri rappresentanti, nonostante l'importanza dell'Istituzione. Sarà un’elezione di “secondo livello”, riservata ai soli consiglieri comunali, con un sistema che esclude il popolo sovrano e allontana ulteriormente le istituzioni dalla comunità, ingrossando le fila del partito dell’astensionismo, che di elezione in elezione diventa sempre più grande». Il consigliere capogruppo Lega del Comune di Alghero, Michele Pais, parla di una scelta democratica negata alla popolazione. «Non è solo una questione di metodo, ma anche di giustizia democratica: il voto dei consiglieri non pesa allo stesso modo. Quello di un consigliere di Sassari varrà fino a oltre cinquanta volte quello di un collega di un piccolo comune come Monteleone Roccadoria. Un abominio giuridico, eredità della riforma Delrio, figlia di una stagione politica ideologicamente ostile agli enti intermedi e alla rappresentanza diretta».
Per Pais «la motivazione ufficiale della Giunta Todde per la scelta della data è l’impossibilità di approvare ulteriori leggi di commissariamento, che sarebbero esposte al rischio di impugnazione davanti alla Corte Costituzionale. Una spiegazione ineccepibile sul piano formale, ma che tradisce una mancanza di coraggio o, a voler essere maliziosi, calcoli politici.». Un metodo di elezione diretta, che secondo l’esponente della Lega, sarebbe stato un atto di coraggio politico. A questo di aggiunge il termine della presentazione delle liste, previsto per l’8 settembre. «Una corsa contro il tempo». C’è poi la questione dell’equilibrio tra territori. Sassari porta in dote i servizi; Porto Torres infrastrutture strategiche; Alghero un aeroporto e una capacità turistica trainante; i centri dell’interno un patrimonio culturale e agroalimentare di inestimabile valore. «Ma il sistema attuale rischia di sbilanciare tutto a favore del capoluogo, anche perché, per legge, il presidente della Città Metropolitana sarà automaticamente il sindaco di Sassari e a Cagliari sarà il sindaco Massimo Zedda», aggiunge Michele Pais. «Non si tratta di una contrarietà politica o personale verso Giuseppe Mascia, sindaco di Sassari, persona perbene legittimata dal voto popolare. È una questione di principio: l’automatismo che assegna la guida della Città Metropolitana al sindaco della città capoluogo concentra potere e rappresentanza in un solo comune, a discapito dei centri più piccoli e della reale equità territoriale».