Pretendeva di essere servito, anche se era passata l’una e mezzo del mattino e in quel momento nel locale erano in corso le pulizie. Ma lui voleva alcol. Ulteriore, rispetto a quello che sembrava avere in corpo. Davanti al rifiuto non ci ha visto più: ha rotto bicchieri, brandito posate e coltelli. Prima all’interno, poi nell’area esterna, dove ha scagliato pietre contro le vetrate e minacciato uno dei lavoratori. 

Poteva finire molto male l’irruzione di un algerino nella notte al Ginger di viale Regina Margherita, a Cagliari. I ragazzi del locale hanno provato a placare la sua furia alcolica, ma lui ha continuato. Fino a quando, poco dopo, davanti all’ex manifattura è arrivata una volante della polizia e gli agenti hanno bloccato il giovane, per portarlo in Questura. 

«Grazie alla professionalità dei nostri dipendenti e al rapido e prezioso intervento delle forze dell'ordine, allertate dalla centrale operativa una volta pigiato il tasto antirapina, non si è registrata una strage su un luogo di lavoro», racconta il titolare del Ginger, Nicola Schintu. 

L’algerino «ha pensato bene di intrufolarsi dentro il locale a fine turno (mentre i dipendenti stavano sistemando ), accedendo all'interno della cucina e mettendo tutto sottosopra, spaccando bicchieri e lanciando posate verso l'ingresso». 

Dopo l’episodio, si sfoga l’imprenditore, «i ragazzi sono terrorizzati. Non spetta me dirlo, ma qualcosa va immediatamente cambiata perché non ci sentiamo più al sicuro, a casa nostra». 

Enrico Fresu 

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