La foto incriminata è stata trovata nel cellulare della bambina dalla madre, separata dal marito, che ha sporto denuncia. Chiuse le indagini del sostituto procuratore Maria Virginia Boi, il Gup ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio della Procura. "Il mio assistito si difenderà in dibattimento da questa accusa infamante - ha assicurato il difensore Fabiano Pani -. Il contenuto dell'immagine non è depravante: la bambina è completamente immersa nell'acqua e si vede solo in viso. Inoltre, l'incidente probatorio non ha evidenziato episodi di violenza". L'uomo deve ora rispondere di violenza sessuale sulla figlia e rischia dai cinque ai dieci anni di reclusione.
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