Apena si sono resi conto che stava male lo hanno caricato al volo sul gommone e col massaggio cardiaco hanno fatto di tutto per salvarlo. Non è servito a nulla: Daniele Modesti, 47 anni, in vacanza nel villaggio Isuledda di Cannigione con una quarantina di marchigiani, è morto nel giro di pochi secondi. A poco è servito anche l'impegno dei volontari dell'associazione Agosto '89 che per riuscire a rianimare il sub hanno utilizzato anche il defibrillatore.

Per capire esattamente la causa della morte di Daniele Modesti, il magistrato della Procura della Repubblica di Tempio ha ordinato l'autopsia. E ha anche disposto il sequestro dell'attrezzatura messa a disposizione dal diving e utilizzata per l'immersione. C'è da verificare se le bombole e i respiratori hanno funzionato alla perfezione e al medico legale toccherà stabilire esattamente le cause della tragedia.

All'escursione a Cala Coticcio, ieri mattina, hanno partecipato dodici persone: l'immersione era già terminata e tutti i sub stavano completando la risalita. Poi l'imprevisto. L'istruttore ha riavviato subito il motore ed è ripartito verso la zona di Cannigione. Nel frattempo era già stato lanciato l'allarme e quando la comitiva è arrivata davanti alla spiaggia dell'Isuledda i volontari del 118 erano già pronti. Laura Valentino, istruttore e responsabile del diving center, racconta quei momenti drammatici: «Daniele si è aggrappato alla boa e un attimo dopo ho visto che ha perso i sensi: ha iniziato a roteare gli occhi e a gettare la testa all'indietro. Sono sconvolta, in venti anni di carriera non mi era mai capitata una esperienza simile: Daniele è morto di fronte a me, non abbiamo potuto far nulla per salvarlo». Sconvolta la moglie, che aveva deciso di passare la giornata nel villaggi, sotto il sole, insieme a un gruppo di amiche. NICOLA PINNA
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