Scarico in mare delle acque di falda: Eni Rewind ottiene il via libera
Nei prossimi giorni la formalizzazione dell’Aia-Autorizzazione integrata ambientalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Eni Rewind Spa è autorizzata al rilascio diretto delle acque di bonifica in mare, nello specchio acqueo del bacino interno del porto industriale di Porto Torres. La Conferenza di servizi decisoria, convocata ieri mattina dalla Città Metropolitana di Sassari, ha espresso parere favorevole autorizzando la multinazionale a conferire le acque trattate nel nuovo punto di scarico SF2 localizzato dalla società, senza passare per il depuratore consortile gestito dal Consorzio industriale provinciale di Sassari.
All’incontro erano presenti anche i rappresentanti dell’Arpa di Sassari, del Comune di Porto Torres e del Cipss. Nei prossimi giorni la formalizzazione dell’Aia- Autorizzazione integrata ambientale. Comune e Consorzio, entrambi contrari alla procedura, avevano espresso parere negativo presentando le relative prescrizioni. «Condividiamo pienamente le osservazioni del Comune turritano riguardo alla necessità di implementare un sistema di ridondanza progettato per garantire una maggiore sicurezza rispetto a quello proposto da Enirewind», ha detto Simona Fois, presidente del Cips. «Sebbene la conferenza di servizi abbia dato esito favorevole allo scarico a mare da parte di Eni Rewind, riteniamo che la questione della caratterizzazione ambientale, - aggiunge - estesa all'intero porto industriale, resti di fondamentale importanza. L'ottenimento dell'autorizzazione non esonera, infatti, dalla necessità di acquisire un quadro tecnico e scientifico completo e aggiornato delle matrici ambientali coinvolte: acqua, sedimenti e biota».
L’intera area del porto industriale dovrà, quindi, essere oggetto di una caratterizzazione ambientale completa per la quale sono già disponibili risorse per 2.119.727 euro. Nel luglio scorso, infatti, l’Assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente ha proposto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di individuare proprio il Consorzio Industriale Provinciale di Sassari come soggetto attuatore di tali attività di caratterizzazione.
«La nostra posizione non rappresenta un rifiuto ideologico, - prosegue Simona Fois - ma piuttosto un invito a procedere con maggiore responsabilità, garantendo che ogni passo sia basato su dati oggettivi e verificabili. Se la caratterizzazione ambientale fosse realizzata su tutto lo specchio acqueo delimitato dal porto industriale, sarebbe possibile monitorare efficacemente l'impatto dello scarico e identificare con maggiore chiarezza eventuali responsabilità in caso di alterazioni della qualità ambientale». Resta la disponibilità del Cips a collaborare, con la Regione e il Ministero dell'Ambiente per l'esecuzione della caratterizzazione dell'area marino-costiera, «al fine di garantire che le azioni necessarie per tutelare l'ambiente e sostenere lo sviluppo industriale- conclude Simona Fois - procedano in parallelo, senza compromettere la qualità dell'ecosistema».
