Slitta - questa volta al 3 gennaio 2018 - la scadenza per i 45 lavoratori ex Ati-Ifras, in attesa di essere riassorbiti all'interno dell'Igea.

In quello stesso giorno, infatti, l'agenzia formativa convenzionata comincerà l'attività di formazione.

È quanto emerso dall'ultimo incontro di ieri sera tra Regione e sindacati sulla vertenza che si protrae da più di un anno.

I lavoratori, che portano avanti dai primi di ottobre i due presidi sul tetto del Duomo di Sassari e sotto i portici del palazzo della Regione, però, hanno deciso di non smobilitare in attesa del prossimo incontro del tavolo partenariale convocato, dall'assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, per il 20 dicembre.

Intanto dopo il pressing dei lavoratori del presidio, il Comune di Sassari ha presentato 5 progetti per l'inserimento lavorativo di 46 persone per le quali saranno avviate le procedure finalizzate all'assunzione.

L'Aspal e l'assessorato degli Enti Locali hanno istruito i piani finanziari e i cronoprogrammi di alcuni degli Enti firmatari dell'accordo procedimentale.

Va invece avanti, invece, il percorso per il reimpiego dei 490 lavoratori dell'Area Parco Geominerario: complessivamente sono ormai certe le posizioni di 189 lavoratori, mentre per altri 151 devono essere ancora completate anche con i progetti di enti locali e pubblici.

"Purtroppo da marzo 2017 quando si era parlato per la prima volta delle assunzioni a oggi con la scadenza, al 31 dicembre, della Naspi da 400 euro per diversi lavoratori, possiamo affermare che la Regione non ha rispettato i tempi -, spiega Simone Testoni, dirigente sindacale dell'Ugl -, a parte una quarantina di assunzioni già incamerate tutte le altre sono per ora solo sulla carta. Bisogna accelerare le procedure e la Regione non deve scaricare le responsabilità sui sindacati".

(Redazione Online/s.a.)
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