Fervono gli ultimi preparativi per la 36esima edizione della sagra del pesce di Giorgino, che torna dopo due anni di stop. Gli uomini, le donne e persino i bambini stanno terminando di preparare polpo con l'insalata, burrida e pisci a collettu, il “piatto povero” dei quartieri popolari di Cagliari. Le degustazioni saranno sabato e domenica a partire dalle 20. Il menù comprende anche sardine, fritto misto, pesce arrosto, e un bicchiere a scelta tra vermentino della cantina Locci-Zuddas e acqua naturale.

Ci saranno come sempre due file di distribuzione e tavoli nel piazzale dietro la chiesa e ai lati della piazza Nostra Signora di Fatima. La manifestazione però include anche eventi culturali e di intrattenimento: domani alle 20.30 verrà proiettato in anteprima il documentario “Non è Giorgino”, a cura del regista Davide Melis, che racconta dalla viva voce degli abitanti, il borgo, le sue tradizioni e anche le criticità. Per l'occasione verrà distribuito anche un cono di pesce arrosto. Sabato 3 settembre, alle 18.15, verrà celebrata la messa nella chiesa di Nostra Signora di Fatima. Seguirà, alle 19, lo spettacolo per bambini dal titolo “Retornable”, prodotto dal Teatro Sottosuolo, e per l’occasione si esibirà il clown argentino Gaspar Perissinot. E poi comincerà la degustazione dei prodotti tipici del mare di Cagliari, allietata come ogni anno dalla musica. Degustazioni quindi anche domenica, dalla stessa ora.

«La sagra nasce a metà anni Ottanta, con l'obiettivo principale di rompere l’isolamento col resto della città e far conoscere le bellezze del nostro borgo, porta d’ingresso della laguna di Santa Gilla – ha detto Mariano Strazzeri, presidente del comitato di quartiere Giorgino Villaggio pescatori, alla conferenza stampa di presentazione tenutasi stamane al villaggio pescatori - Un centinaio di persone si sono alternate per organizzare al meglio l’evento». L’assessore comunale al Turismo Alessandro Sorgia ha detto di prevedere il boom di presenze, «superiore alle aspettative. È un evento importante per la promozione della città anche in un'ottica enogastronomica». 

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