Cento trattori, forse di più. E tanti manifestanti arriveranno in auto. Questa la previsione degli organizzatori del presidio convocato per domani, 30 gennaio, al porto di Cagliari, davanti all’ingresso del molo Dogana. Il primo giorno di una protesta che nelle previsioni dovrebbe durarne cinque, nel tentativo di farla diffondere a macchia d’olio in tutta la Sardegna. 

Il volantino della protesta
Il volantino della protesta

Il volantino della protesta 

Chi dovrebbe protestare? Gli agricoltori e i pastori, che contestano le politiche comunitarie che finora pagano per non produrre. Per passare poi da una burocrazia che versa il dovuto con clamoroso ritardo, mettendo in ginocchio le aziende. Ma per scendere in piazza si stanno organizzando anche gli autotrasportatori, gli stessi che nel 2022 si erano accampati via Riva di Ponente contro gli aumenti folli del prezzo del carburante: «Vorremmo che a noi si unisse anche chi fa la spesa, cioè tutti: perché noi andremo in presidio per far sapere in quali condizioni ci hanno ridotto», è l’appello di Mario Mulas, uno degli organizzatori della manifestazione. Il primo obiettivo è Cagliari, per l’indomani (il 31) è in corso l’organizzazione su Oristano. «E dopo vedremo a Nuoro, a Sassari, a Olbia», aggiunge Mulas. 

Una manifestazione, quindi, quella di domani, che vuole avere l’effetto di un sasso gettato in uno stagno: sul fondo (nelle campagne) la situazione ribolle, la superficie finora è placida ma l’onda potrebbe alzarsi. Quanto, al momento, è impossibile dirlo. Anche per gli organizzatori. 

A Cagliari domani dovrebbero arrivare anche esponenti del Movimento pastori sardi, che hanno deciso di manifestare durante una riunione che si è tenuta il 25 gennaio a Tramatza. Il Mps però al momento non è compatto e anche in quell’ambito – sempre al momento – è difficile quantificare preventivamente le adesioni. A fare da traino potrebbero essere le immagini arrivate da altri Paesi europei (Germania e Francia in testa) e, nei giorni scorsi, dalla Sicilia: la marcia delle campagne è stata imponente. 

Intanto c’è già chi organizza una protesta alternativa: a coordinarla è il centro studi agricoli presieduta da Tore Piana. L’appuntamento è per il 12 febbraio: a Cagliari davanti alla sede dell’assessorato all’Agricoltura e, in altri centri, davanti alle sede territoriali di Argea. Il punto su questa protesta verrà fatto domani a Tramatza. Mentre altri hanno deciso che si troveranno in piazza. Rabbia unanime, sì. Ma finora frammentata.    

Enrico Fresu 

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