Un cagliaritano sul tetto del mondo. A fin di bene.

Il suo nome è Tore Pala, medico rianimatore dell'ospedale di Ozieri. Ma, nel tempo libero, lui e altri colleghi - riuniti nell'associazione "Tropical doctor" con sede ad Aosta - hanno scelto di girare il mondo per portare assistenza sanitaria nelle zone più remote.

Sull'Himalaya, ad esempio, dove Pala si trova ora; ma anche in Perù, in Siria, in Guinea Bissau e sopratutto in Uganda del Nord, ai confini con il Sud Sudan e il Congo.

"Sono - racconta Pala - dei progetti di cooperazione assolutamente su base volontaria. In particolare, stiamo formando gli abitanti del posto affinché si possano rendere autonomi nel campo dell'urgenza-emergenza sanitaria.

Se non sanno coltivare la terra s'insegna loro a coltivarla, se non sanno pescare s'insegna loro a pescare, se non ci sono medici s'insegna sul campo a sanitari, prevalentemente infermieri, a fare pratiche mediche".

L'ascesa
L'ascesa
L'ascesa

Pala fa anche degli esempi pratici sul loro lavoro: "Se in un posto nascono 20 bambini al giorno, molti nascono per via naturale, altri - purtroppo - per taglio cesareo. In molte zone c'è un chirurgo, ma non ci sono anestesisti. Dunque, cosa puoi fare? Insegni ad infermieri ciò che è doveroso".

Adesso Pala è in Nepal. Il "tetto del mondo".

"Qui - spiega - la mia è una missione esplorativa sui punti di primo intervento lungo la via dell'Everest, nei villaggi sherpa in alta quota fino a Goranshep a 5.200 metri. Poi mi sposterò verso Kala Patthar. Nel frattempo, contemplo l'Everest".

E, con la Sardegna nel cuore, il dottor Pala non dimentica mai la bandiera con i 4 Mori.

"Qui raccolgo energie e respiro una libertà che viene dal profondo. C'è una spiritualità in ogni passo che fai. Una spiritualità che ti accompagna. Come il vento che è la voce di queste montagne e lo spirito di questa natura".

(Unioneonline/l.f.)
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