Test sierologici sì o no? Gli italiani individuati dall'Istat e chiamati dalla Croce Rossa sono molto indecisi, ma quelli che aderiscono più volentieri sono i sardi.

Sono state 7.300 le chiamate effettuate ieri per contattare i cittadini del campione che parteciperà all'indagine sierologica. Solo il 25% ha detto sì all'esecuzione del test già al primo contatto, il 60% ha chiesto di essere ricontattato per vari motivi e il 15% è propenso ma al momento "sta ancora valutando".

Lo fa sapere la Croce Rossa, secondo i cui dati le Regioni che hanno aderito "più volentieri" sono la Sardegna e le Marche. D'altronde dall'Isola le chiamate la Croce Rossa le ha addirittura ricevute da molti sardi che volevano sottoporsi al test pur non facendo parte del campione.

Buono l'esito anche in Umbria e Lombardia, i più indecisi sono i campani e i siciliani.

In molti non rispondono, tanto che è arrivato l'appello del presidente della Cri Francesco Rocca: "I volontari e i colleghi della Croce Rossa stanno lavorando senza sosta per questo servizio importante per le nostre comunità. Se ricevete una chiamata dal numero che inizia con 06.5510 è la Cri, non è uno stalker e non è una truffa telefonica, ma è un servizio che potete rendere al vostro Paese attraverso un piccolo prelievo venoso".

Intanto oggi sono iniziati i primi prelievi in Liguria, Basilicata, Lazio, province autonome di Trento e Bolzano.

(Unioneonline/L)
© Riproduzione riservata