Il numero di tamponi effettuati in Sardegna è sufficiente per accedere alla zona verde europea.

Lo spiega il commissario straordinario dell’Ats Massimo Temussi: “E’ vero – osserva –, in questo momento la Sardegna sta facendo meno test, ma solo perché da una settimana non somministriamo più quelli ai passeggeri in ingresso in porti e aeroporti”.

Solo negli scali, ricorda, si arrivava a quota 4mila al giorno: “Attualmente ne stiamo facendo di media 2.700, il numero richiesto per mantenere un livello di certificazione Rt a livello zero” e sufficiente dunque per entrare nella zona verde Ue.

Ultimamente, sottolinea il commissario Ats, gli sforzi “sono stati concentrati su Aritzo”, il comune in lockdown fino al 15 giugno, dunque molto coinvolto nella campagna di screening e tracciamento.

C’è attesa per il responso di domani, giovedì 10 giugno, quando il centro Ue per la prevenzione e il controllo delle malattie caricherà i dati ricevuti dal ministero della Salute. In area verde entrano le Regioni che per 14 giorni registrano meno di 25 contagi ogni 100mila abitanti.

"Noi abbiamo questo requisito – sottolinea il numero uno della sanità sarda -, quindi dovremmo essere dentro, ma attendiamo di conoscere la decisione anche alla luce delle condizioni di Aritzo e degli altri piccoli focolai nati nelle ultime settimane”.

La zona verde sarebbe un toccasana per il turismo, in quanto cadrebbe ogni limitazione alla circolazione delle persone.

(Unioneonline/L)

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