Nuovo stadio di Cagliari, il caso parcheggi: «Le auto dei tifosi? A La Playa o in viale Regina Elena»
Farris (CiviCa24) sul piano studiato dal Comune: «Servirà almeno mezza giornata per andare a vedere una partita». Non solo: «Hanno anche fatto i conti senza il Palazzetto, che toglierà altri stalli»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dove lasceranno l’auto i tifosi che vorranno andare allo stadio quando sorgerà il “Gigi Riva” e scenderà in campo il Cagliari? In viale La Playa, o in viale Regina Elena. Ma anche in via Caprera. O alla Scala di Ferro. Queste sembrano essere, tra le altre, le aree individuate dal Comune per far quadrare i conti dei posti per la sosta in vista delle manifestazioni, sportive e non, che si svolgeranno nel tanto atteso nuovo stadio di Cagliari.
A spulciare i piani dell’amministrazione di palazzo Bacaredda è stato il consigliere comunale di Civica24 Giuseppe Farris, che carte alla mano dice di aver visto «cose che voi umani non potete immaginare».
Poche settimane fa l’assessore allo Sport, Giuseppe Macciotta, ha garantito che «il cammino del nuovo stadio prosegue spedito». Il sindaco Massimo Zedda, solo qualche giorno fa ha comunicato «a distanza di un anno dal suo insediamento» che il Comune ha affidato l’esecuzione delle indagini geognostiche e delle analisi tecniche propedeutiche alla progettazione definitiva del nuovo Palazzetto dello Sport, che sorgerà nel parcheggio Cuore.
La sensazione, sostiene Farris, «è che a fronte di finanziamenti pressoché illimitati si continui a lavorare per compartimenti stagni, in assenza di una regia complessiva e, prima ancora, di una idea di città, ho cercato di vederci chiaro».
E qui inizia la ricostruzione sulla base dei documenti. In particolare, il “Progetto definitivo contenente la relazione urbanistica e dimensionamento dei parcheggi” che accompagna la proposta di realizzazione del nuovo stadio, depositato in Comune il 21 febbraio. L’obiettivo del documento, si legge, è appunto quello di determinare «il fabbisogno di aree a parcheggio da destinare agli utenti dello stadio». Parte della sostanza è nelle premesse: «Il contesto nel quale si sta intervenendo, quello di un attrattore di importanti eventi sportivi, rientra tra quelli nei quali le persone che vi accedono sono disposte a sopportare tempi di viaggio più lunghi in quanto l’attività che si andrà a svolgere rientra fra quelle di svago e di tempo libero». E tra i target «vi è la diminuzione dell’uso dell’auto in città del 12,2%».
Per gli estensori del progetto, spiega l’esponente dell’opposizione, «se vuoi andare allo stadio devi mettere nel conto mezza giornata (che poi si giochi di venerdì, di sabato e di lunedì, e magari lavori, importa solo a te) e se ci vuoi andare in auto sappi che sei un troglodita, e faranno di tutto, come vedremo, per impedirtelo».
Il numero di posti auto è predeterminato: «Se al nuovo stadio andranno 30 mila spettatori occorrerà garantire fra i 6.700 e i 7.100 stalli», spiega Farris. «E cosa si inventano i progettisti per far quadrare la contabilità? Anzitutto, in ogni auto ci devono essere minimo 3 utenti. Poi (oltre ai pochi stalli previsti intorno allo stadio) potete parcheggiare in piazzale Marco Polo o dei Centomila (ma in una di queste non deve passare la metro di superficie?) e fate una salutare passeggiata».
Altrimenti «prendete in considerazione, di parcheggiare a San Paolo, La Playa, Stazione Rfi, Nuovo Campus Universitario, Scala di Ferro, Regina Elena o Caprera. Da lì con bus o con metro – fra una decina d’anni dovrebbe essere completata – raggiungerete comodamente lo stadio. Abbiamo pensato a tutto. Vabbè, quasi tutto».
Perché con la realizzazione del nuovo Palazzetto dello Sport «che in questo documento non era previsto, saranno tolti altri parcheggi». Tranquilli, ironizza Farris, «una soluzione la troveranno anche verso l’hinterland».
Enrico Fresu