I cantieri in corso sulla Carlo Felice sono - formalmente - tredici.

Ma chi percorre l'Isola da sud a nord fa fatica a vedere operai al lavoro. Le deviazioni e i cartelli invece non mancano. Il primo cambio di percorso è all'altezza di San Sperate, per il rifacimento dell'asfalto. L'impresa lavora solo in un piccolo tratto di strada, la deviazione però è di sette chilometri. La scena si ripete lungo tutta la 131, tra birilli e new jersey che spesso restano sulla strada per anni.

A Nuraminis, dove le opere per il nuovo svincolo sono iniziate otto anni fa, hanno paura che il cantiere appena riaperto diventi un problema: "Quando il traffico sarà deviato sul percorso alternativo il traffico verrà rallentato - dice il sindaco Maria Assunta Pisano - è fondamentale che i lavori siano veloci, serve un controllo".

Difficile, però, trovare un cantiere chiuso entro i termini previsti. Varianti, ricorsi al Tar, imprese in crisi hanno sempre dilatato i tempi. E i controlli sull'esecuzione dell'appalto non sono sempre incalzanti. Ecco perché dall'ultimo incontro tra Regione e vertici Anas è venuta fuori una promessa: l'istituzione di un osservatorio degli interventi strategici.

"Sarebbe bello che ministri e sottosegretari venissero a fare un giro sulla Carlo Felice, per toccare con mano le condizioni della nostra viabilità", attacca Andrea Santucciu, sindaco di Marrubiu.

Anche a nord la situazione non cambia. Tra Siligo e Muros stanno rinnovando il manto stradale. In mezzo c'è Florinas: "È un problema per chi deve andare a Sassari", osserva il primo cittadino Enrico Lobino.

L'articolo completo, a firma Michele Ruffi, su L'Unione Sarda oggi in edicola.
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