"La permanenza della Sardegna nella zona arancione, nonostante l'attuale quadro epidemiologico sia compatibile con la fascia di rischio più bassa, è la conferma dell'inadeguatezza dell'attuale sistema di classificazione".

Così Christian Solinas commenta le decisioni della Cabina di regia, con la conferma della zona arancione in Sardegna per un’altra settimana.

"La nostra Isola - continua il presidente della Regione - con un Rt dello 0,74, registra l'indice di contagio più basso d'Italia e la pressione negli ospedali continua a calare. Il monitoraggio dell'Iss, convalidato dalla Cabina di regia, certifica per la Sardegna una condizione di rischio inferiore rispetto a quanto previsto per l'applicazione delle restrizioni della zona arancione. Una situazione paradossale che non abbiamo mancato di sottolineare con forza al Governo. Purtroppo la risposta arrivata da Roma non premia i sacrifici dei sardi, né l'impegno di tutte le forze in campo costantemente al lavoro sul fronte Covid".

"Sardegna penalizzata da meccanismi i cui limiti erano già noti da tempo - incalza l'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu -. Oggi la nostra regione ne ha avuto l'ennesima conferma. Considerato l'attuale quadro generale e alla luce di una campagna vaccinale che continua a crescere, né la Sardegna, né l'intero Paese possono restare incatenati a un sistema che insegue il virus ed è quindi incapace di rispondere alle necessità di contenimento della pandemia, con risultati distorsivi non più sostenibili”.

Nieddu torna dunque a chiedere la revisione del sistema di classificazione, proposta approvata nei giorni scorsi anche in Conferenza delle Regioni: “Non è più rinviabile – ribadisce – soprattutto in vista della stagione estiva. Non dobbiamo dimenticare che l'emergenza non è solo sanitaria, ma anche economica e sociale. Non intervenire per porre dei correttivi sarebbe un grave errore".

(Unioneonline/L)

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