«La cocaina rosa non era mia e non dovevo venderla o spacciarla. La stavo custodendo per una persona e proprio il giorno dell’arresto la dovevo consegnare al proprietario». Sono le dichiarazioni spontanee rese da A. L. alla gip Elisabetta Patrito nell’interrogatorio di ieri mattina. Il 28enne, difeso dall’avvocato Sergio Pittau, si è avvalso della facoltà di non rispondere: resta in carcere come stabilito dalla giudice che ha convalidato l’arresto effettuato dai carabinieri del nucleo investigativo provinciale. Il giovane non ha fornito alcun elemento sulle generalità della persona a cui avrebbe dovuto consegnare la droga.

Leonori è finito al centro dell’operazione dei carabinieri, coordinati da Daniele Credidio e Nicola Pilia, iniziata grazie ad alcune informazioni raccolte sulla presenza della cocaina rosa in città, in particolare in feste in spiaggia e party esclusivi. È emerso il nome del 28enne e sono iniziati gli appostamenti, fino al blitz di venerdì: i militari hanno bloccato il giovane mentre usciva di casa. In una bomboletta spray c’era una parte delle sostanze mentre altre sono state recuperate nella sua abitazione. I carabinieri hanno sequestrato in tutto 110 grammi di ecstasy e 40 di cocaina rosa.

La droga colorata è un mix pericolosissimo di ketamina, ecstasy, 2CB (sostanza psicoattiva) ma anche oppiacei e caffeina. La clientela è di alto livello: la droga è costosa e particolarmente richiesta nella “Cagliari bene”, il suo costo è elevato e viene utilizzata spesso in feste private.

(m. v.)

© Riproduzione riservata