Il crimine corre sul web, anche in Sardegna, dove si moltiplicano i reati messi a segno attraverso la Rete, dalla pedopornografia alle truffe.

Lo dimostrano i dati dell'attività 2020 della Polizia postale, che hanno fatto registrare centinaia di denunce.

PEDOFILIA - Attenzione massima da parte degli agenti, in particolare quelli del Cncpo (Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online), è stata posta nella lotta ai cyberpedofili. In quest'ambito, negli ultimi 12 mesi in Sardegna si sono registrati meno casi rispetto all'anno precedente, ma gli indagati sono passati da 22 a 38 (+72,5%) e sono stati sequestrati complessivamente 4.295 gigabyte di video e immagini illegali o ritraenti abusi e violenze su minori.

Tra le varie operazioni condotte in Sardegna, quella che ha portato alla denuncia di un 28enne del Sulcis Iglesiente, accusato di pornografia minorile, atti persecutori, sostituzione di persona e tentata estorsione. Un'indagine nata dalla denuncia presentata da una 17enne, adescata sui social e poi convinta a inviare al giovane scatti intimi attraverso Whatsapp. Non un caso isolato: l'esame dei tabulati telefonici relativi all'utenza mobile utilizzata dall'adescatore ha infatti permesso di individuare altre numerose vittime, cui poi chiedeva denaro per non condividere i file su internet.

Segnalati alla Procura anche un 75enne di Cagliari, un 46enne di Quartucciu e un 32enne di Sant'Antioco, trovati in possesso di numerosi file di natura pedopornografica.

Insomma, un fenomeno inquietante che non accenna a diminuire. Basti pensare che a livello nazionale i reati di questo tipo sono aumentati in un anno del 110% e che reati relativi allo sfruttamento sessuale dei minori online e all'adescamento di minori online sono stati eseguiti 69 arresti e denunciate 1192 persone.

TRUFFE E REATI CONTRO LA PERSONA - Polizia postale in prima linea, però, anche contro crodi e reati contro la persona.

In questgo caso in Sardegna sono state denunciate 247 persone in un anno perché responsabili di numerosi tipi di truffa online, mentre altre 35 persone sono finite sotto indagine per insulti, offese e minacce, perpetrate sempre attraverso i social o la Rete.

A livello nazionale gli indagati per le cybertruffe sono stati oltre 3.700 e i raggiri messi a segno hanno fruttato in totale oltre 15 milioni di euro, buona parte recuperati al termine delle indagini.

CYBERTERRORISMO - Infine, la battaglia contro il cosiddetto cyberterrorismo. "Durante l'azione - spiega la Polizia postale nel resoconto 2020 - gli esperti della Sezione Cyberterrorismo hanno rilevato, valutato e segnalato i contenuti online, inclusi manuali e tutorial su come preparare ed attuare attacchi terroristici, come selezionare gli obiettivi, come utilizzare le armi e costruire bombe. Alcuni dei documenti individuati contenevano anche le istruzioni su come rimanere anonimi online e su come evitare di essere individuati durante la pianificazione di un attacco terroristico".

Complessivamente, in Italia, negli ultimi mesi sono stati rimosse 1724 url riconducibili a 113 piattaforme web utilizzate per la propaganda jihadista e 182 url su 67 piattaforme web nell'ambito dei contenuti riferibili all'area dell'ultradestra ed antagonista/anarchica.

(Unioneonline/l.f.)

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Truffe online, i consigli della Polizia postale (Video M.Vercelli):

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