Sant’Elia, ascensore rotto: parenti costretti a portare in braccio un disabile senza gambe
Valter Cabras abita al primo piano e per uscire deve affrontare tre rampe e 25 gradiniDa oltre tre mesi non può uscire di casa, se non aiutato da amici, parenti e vicini di casa. Non perché non voglia, ma perché non può. Valter Cabras, disabile al 100%, privo delle gambe, è costretto a chiedere aiuto ogni volta che vuole uscire dal suo appartamento popolare di via Samuele Utzeri, nel quartiere Sant’Elia, a causa di un ascensore rotto che nessuno ha ancora riparato.
L’edificio, gestito da Area – Azienda regionale per l’edilizia abitativa – è privo di altre soluzioni di accesso. Valter abita al primo piano e per scendere deve affrontare tre rampe e 25 gradini.
«Da solo è impossibile – racconta –. Per uscire ho bisogno che due persone aiutino mia moglie, anche lei invalida, a portarmi giù. E poi a riportarmi su, alla fine. Ma non è sempre possibile. Spesso devo rinunciare alle passeggiate, ma ho bisogno di cure e visite mediche: sono un paziente dializzato e sono costretto a uscire quattro volte alla settimana per andare in ospedale».
Una situazione che si protrae da mesi, documentata con foto e segnalazioni inviate ad Area da parte dello stesso Cabras, ma rimaste, fino ad oggi, senza risposta.
«Abbiamo avvisato subito del guasto – denuncia –. Abbiamo inviato tutto ad Area, sono a conoscenza della situazione, ci hanno risposto che avrebbero verificato, ma senza intervenire nel concreto: è un continuo rinviare e rimandare».
La sua voce si carica di amarezza, ma non di rassegnazione. «Noi le spese le paghiamo tutte: affitto, bollette, tutto quanto. Allora perché questo abbandono?».
Per riuscire a scendere, Valter è arrivato a trascinarsi sui gradini usando un cuscino, mettendo a rischio la propria salute, l’equilibrio e la dignità.
«Ogni gradino è un ostacolo, ogni uscita è una battaglia. E se dovesse arrivare un’emergenza? Un’ambulanza? Come faccio a scendere?».
Intanto, i giorni passano e con loro le stagioni. Ma per Valter, tutto resta fermo. Bloccato al primo piano. In attesa che qualcuno si ricordi che un ascensore, a volte, può fare la differenza tra una vita vissuta e una vita sospesa.