Sono tre i pazienti dimessi dopo l’intossicazione da botulino legata alla Fiesta Latina di Monserrato. Hanno lasciato l’ospedale Brotzu, dove erano stati ricoverati nel reparto di Neurologia nei giorni successivi all’ingestione di guacamole in uno stand messicano. 

Se questa è la buona notizia, e il tempo trascorso permette di dire che i numeri non possono aumentare,  non sono invece migliorate – ma neanche peggiorate –  le condizioni degli altri intossicati. Sono gravi, ma stabili, quelle del bambino di 11 anni che era stato trasferito in elicottero al policlinico Gemelli di Roma: è ancora in terapia intensiva pediatrica.  Il decorso dell’infezione, e delle sue conseguenze, è ancora tutto da valutare. 

In Neurologia in piazzale Ricchi resta un altro partecipante alla festa, mentre nello stesso ospedale è ancora in Rianimazione una donna di 38 anni. 

Sono due invece i ricoverati, entrambi in Rianimazione, al Policlinico: una ragazzina di 14 anni, che è cosciente, e una donna di 62 per la quale è necessaria la respirazione meccanica. 

Sono attesi nelle prossime ore intanto i risultati delle analisi dell’Istituto superiore di sanità sui campioni di guacamole sequestrati a Porto Frailis, in Ogliastra, dove si era trasferita la carovana della Fiesta latina. I medici che hanno trattato i pazienti sono certi, ma l’ufficialità sul botulino come causa delle intossicazioni arriverà solo allora.

Con tutta probabilità i test daranno esito negativo. Perché come aveva spiegato Maurizio Mereu, avvocato di Cristian Gustavo Vincenti, titolare del chiosco che ha servito la merce contaminata e unico indagato, la partita di salsa “incriminata” era stata esaurita nella tappa di Monserrato. 

Enrico Fresu  

© Riproduzione riservata