Decisi a resistere. Perché l'idea che di tanto in tanto riaffiora sulla necessità di mettere mano al piano di riqualificazione di Sant'Elia partendo dall'abbattimento dei Palazzoni degradati Del Favero proprio non piace ai residenti. A chi abita nei 1200 alloggi ricavati, negli anni Settanta, nei 14 blocchi di cemento.

Il piano, proposto anni fa dalla Regione, non è mai stato del tutto abbandonato. Almeno ufficialmente. «Incombe su di noi», spiegano nel quartiere.

Era un'idea e da queste parti sperano non sia più rilanciata.

Dicono no, i residenti, anche per quel pizzico di diffidenza popolare dovuto alle tante promesse mancate. «Ora che Sant'Elia è interessato da un piano di rinascita cominciato col lungomare, il Parco degli Anelli e il nuovo stadio si sta ipotizzando di nuovo la demolizione? Troppo facile. E poi, ci dicono che il nostro sarà un trasferimento temporaneo. Ci crediamo, ma certo». Così parla Billo Vistosu a nome del comitato di quartiere.

Intanto anche Area, per voce del direttore generale facente funzioni, Gianpaolo Sanna, non sembra intenzionata a perseguire la politica delle ruspe. «Magari da un punto di vista ingegneristico quest'ipotesi si può giustificare, ma poi bisogna calarsi nella realtà e pensare alle oltre settecento famiglie e agli aspetti sociali. E pur vero che il rione è frutto di errori degli anni Settanta, ma è innegabile che chi qui abita ha creato legami, al luogo e col vicinato».

Così si parla di restauro. Di trasformazione radicale dei palazzoni, oggi in pessime condizioni. Scarichi fognari spesso saltati, liquami sin dentro le case, puzza ed escrementi in strada. Un'emergenza che spesso sfocia in allarme sanitario. Mettere mano alle fogne per una completa sostituzione è complesso. E non per mancanza di fondi quanto per il fatto che a distanza di quarant'anni e passa ancora non si hanno certezze sulle proprietà del terreno su cui poggiano i palazzi Del Favero.

«È proprio così», dice l'assessore comunale Alessio Mereu, deciso a risolvere il problema. «Abbiamo già avuto due incontri con Area, proprietaria dei palazzi, e Abbanoa. Il prossimo sarà anche con il Patrimonio così da verificare e accertare le rispettive competenze».

Intanto il caso sant'Elia è stato oggetto di un'interrogazione presentata dai consiglieri dell'opposizione (prima firmataria Anna Puddu). «Vogliamo conoscere quanto il Comune stia spendendo e se il tavolo per la definizione delle rispettive proprietà sia stato attivato», conclude Puddu.

Andrea Piras

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